Cronache, Internazionale Ferrara 2022

Chi si aggiudica il “disco dell’anno”?


Giulia Cogorno, Martina Anna Fricchione, Liceo L. Ariosto, Ferrara


Rap, pop, jazz, rock, funk e reggaeton rivisitato sono i protagonisti di un suggestivo e appassionante confronto musicale, tenutosi al Circolo Arci Bolognesi sul far della sera della prima giornata di Internazionale a Ferrara.

Coinvolgendo un pubblico cospicuo e interessato, i due giornalisti Giovanni Ansaldo e Patrizio Ruviglioni hanno presentato i sei dischi, di generi completamente differenti, che rappresentano la fotografia del panorama musicale mondiale del 2022.  I due giornalisti hanno quindi proposto l’ascolto di quattro brani internazionali e due italiani.

Pandemia, cancel culture, razzismo e crisi interiore: questi i temi affrontati da Kendrick Lamar nel suo ultimo disco, Mr Morale & the Big Steppers. E’ da quest’ultimo che i due relatori estrapolano il primo brano della serata, N95. Attualmente Lamar, vincitore del Premio Pulitzer musicale nel 2018, è uno dei rapper che produce la musica più interessante del suo genere negli Stati Uniti e con questo suo disco lo dimostra apertamente. Realizzando una vera e propria raccolta di sedute di psicanalisi, offre al suo pubblico esattamente ciò che esso desidera: un disco che si allontana dai cliché del rap per parlare dell’autore e dei suoi problemi.

Dagli Stati Uniti si vola oltreoceano, direttamente in Italia, con il brano Diavolo, appartenente al disco Botox prodotto da Night Skinny. L’album non guarda al futuro, ma offre un’ottima visione del presente perché, pur rispecchiando il rap “vecchia scuola” caratteristico del produttore discografico, coinvolge tutte le novità della scena urban.

Saltando nuovamente da un genere musicale all’altro, si giunge a Feeding the Machine dei Binker and Moses, in cui si fondono Jazz, elettronica e rap. Registrato a Londra, il disco rispetta pienamente la tradizione, ma è anche estremamente innovativo, dimostrando quanto il Jazz britannico, a differenza di quello italiano, sia aperto alla contaminazione e alla sperimentazione.

E dopo rap, pop e Jazz si passa al rock dei Fontaines D.C. con Jackie Down the Line. Di estremo interesse, il loro ultimo disco, Skinty Fia, si concentra sul forte legame del gruppo con l’Irlanda e costituisce una continua riflessione su cosa significhi appartenere a questa terra. L’album, restando fedele alla tradizione rock, senza mai risultare, però, vintage, costituisce una vera e propria lettera d’amore all’Irlanda.

Gli ultimi due dischi proposti sono stati Bar Mediterraneo dei Nu Genea, gruppo di due produttori napoletani, e Motomami di Rosalìa. Il primo, di genere funk, nasce dalla mescolanza di vecchi dischi, trovati nei mercatini di Napoli, con brani moderni ed è caratterizzato da videoclip originali e stimolanti. Il secondo, invece, dimostra il passaggio di Rosalia dal genere del flamenco a quello del latino americano. La cantante, fenomeno del pop, prende ispirazione dal reggaeton e lo stravolge, conferendogli uno spirito divertente e quasi femminista.

È con quest’ultimo disco che si apre la discussione fra il pubblico, particolarmente attivo e vivace, non sempre d’accordo con le scelte proposte dai due giornalisti, ma completamente immerso nell’atmosfera accogliente e familiare del Circolo Arci Bolognesi. A rendere suggestivo e unico l’incontro è stato anche il contesto estremamente confortevole: tra una birra e un calice di vino, circondato dalla penombra creata da fioche lucine dorate, il pubblico ha continuato a confrontarsi sulle novità musicali dell’ultimo periodo, mentre fuori la prima giornata di Internazionale giungeva al termine.

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