Cronache, Salone del Libro 2022

Centenario di una grande scoperta


Anna Michelini, Eleonora Oliviero del Liceo Ariosto di Ferrara


“Vedo cose meravigliose”. Queste parole, pronunciate al momento della scoperta della tomba di Tutankhamun dall’archeologo Howard Carter, aprono uno scorcio sulla sua affascinante vicenda. Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino, la racconta con passione sabato 21 maggio al Salone Del Libro in occasione della presentazione del suo libro per ragazzi, edito DeAgostini, Tutankhamun: la scoperta del giovane faraone. In questa narrazione, nei 5398 oggetti rinvenuti si intrecciano le vite del faraone simbolo della cultura dell’antico Egitto e dell’archeologo che ne ha scoperto la tomba.

Carter si trova presso gli scavi della Valle dei Re, in attesa di una scoperta che intuisce da anni. Dopo cinque tentativi falliti, soltanto il 5 novembre 1922 porta alla luce la tomba più piccola fra quelle presenti, conservata quasi intatta. È la tomba del faraone bambino Tutankhamun, asceso al trono a soli 8 anni. Durante il suo regno lungo un decennio, ha trasferito la capitale egiziana a Tebe e ha combattuto contro gli Hittiti, per poi morire improvvisamente all’età di 18 anni. Nonostante la breve vita, è diventato il faraone più celebre grazie alla sua maschera funebre, emblema dell’identità di un popolo, che per questo non può essere trasportata al di fuori del Cairo, come sancito dalla costituzione egiziana. Carter, che non aveva avuto la possibilità di frequentare università prestigiose come i suoi colleghi, diventa grazie a questa scoperta l’egittologo per antonomasia. L’emozione e la curiosità fanciullesche che lo contraddistinguono hanno permesso a Carter di perseverare con fatica nella sua ricerca e sono ancora una volta testimonianza di come lo studio del passato sia fondamentale per comprendere chi siamo oggi.

 

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