Cronache, Salone del Libro 2023

Brick for Stone: l’inevitabilità del disastro


Giacomo Bosco

Ex-Alfieri - Torino

Alla XXXV edizione del Salone del Libro di Torino non poteva mancare il professor Alessandro Barbero che, accolto da uno scrosciante applauso, presenta presso l’Auditorium il suo nuovo romanzo Brick for Stone. 

” È un libro straordinario e ricco di spunti che sembra addirittura un grande romanzo americano” così lo definisce Daria Bignardi che dialoga con  il professore  e offre, con lui, una panoramica generale della trama: nell’agosto del 2001 a New York un agente della CIA, Harvey Sonnenfeld, deluso dalla vita e messo in disparte dai suoi colleghi, coglie delle soffiate riguardo un possibile attentato contro gli Stati Uniti d’America; decide quindi di indagare personalmente mettendo insieme una squadra alquanto improbabile di giovani newyorkesi.

Sebbene possa essere facilmente scambiato per un romanzo storico, il professor Barbero tiene molto a precisare come in realtà di storico ci sia solamente il sotteso attentato dell’undici settembre, presentato però solo alla fine del libro. L’attacco a New York è allo stesso tempo qualcosa di imprevedibile, ma che si presagisce e il suo doversi avverare accompagna un consapevole lettore verso l’inevitabile. Il tutto ricorda la vicenda della costruzione della Torre di Babele così come presentata in un’edizione di una Bibbia inglese del 1600: l’inevitabilità del fallimento umano e del crollo della struttura è così preannunciato ” hanno usato mattone invece di pietra, e melma invece di calce”. Proprio la prima parte di questa espressione è infatti scelta dal professore come titolo del suo romanzo.

La stesura del romanzo  iniziata nel 2002, accantonata e ripresa più volte, viene terminata solamente dopo vent’anni e quest’arco di tempo ha permesso un’evoluzione di quegli strumenti usati dal professor Barbero per presentare e descrivere la città di New York: dapprima infatti racconta di come la sua scrivania fosse invasa da cartine della città e da stampe della rete metropolitana, mentre successivamente poteva agilmente “addentrarsi” anche nei quartieri più malfamati della grande metropoli usando semplicemente Google Maps.

Daria Bignardi conclude la presentazione augurandosi di vedere il romanzo candidato al prossimo Premio Strega.

 

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