15 maggio 2025, Cronache, Salone del Libro 2025

Anna: lo specchio dell’adolescenza


Gaia Famà, Federico Montrucchio

Liceo classico Vittorio Alfieri - Torino

Anna è un nome palindromo”: come racconta la scrittrice Francesca Svanera, la scelta del nome della protagonista del suo romanzo, edito da Capovolte,  è dovuta alla sua duttilità, in quanto si può leggere sia dalla prima all’ultima lettera sia viceversa. La frase viene ripetuta più volte dalla protagonista; all’inizio è motivo di vergogna, ma con lo sviluppo della storia si assiste alla sua crescita personale, che la porterà ad acquisire sicurezza, rendendola il suo mantra. L’autrice ha scelto il romanzo di formazione sociale e individuale per poter rappresentare le difficoltà dell’età adolescenziale. Spesso infatti i ragazzi sentono il bisogno di essere ascoltati e non giudicati dagli adulti, soprattutto in ambito familiare, dove non sempre i genitori sono aperti al confronto con i figli. Avendo subito un trauma importante in età infantile, Francesca ha scritto questo romanzo spinta dal desiderio di ricreare nella sua opera le figure che lei avrebbe desiderato avere accanto in quei momenti difficili.
Il suo obiettivo è quindi quello di far riflettere gli adulti, inducendoli a ridimensionarsi per tornare a provare la fragilità degli adolescenti.

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