16 maggio 2025, Cronache, Salone del Libro 2025

Angelo o Kinnari? A metà tra due mondi


Laura Castano, Lucia Musso

Liceo classico Vittorio Alfieri - Torino

Dido Michielsen, scrittrice olandese, ha presentato venerdì 16 maggio il suo ultimo libro “Figlia di due mondi” (Casa Editrice Nord), che ha svelato essere il secondo di una trilogia sul tema del colonialismo olandese in Indonesia.

Dall’imposizione europea nei territori asiatici nasce una nuova società, quella degli indoeuropei. La loro è un’esistenza caratterizzata dalla propria posizione nel mezzo di due estremi: venivano considerati superiori ai nativi e ad altre minoranze, ma inferiori ai coloni; vivevano in una condizione sociale precaria, basata sul matrimonio, e quando nel 1949 l’Indonesia raggiunse l’indipendenza, furono costretti a emigrare in Olanda. 

Questa è proprio la storia di Louisa, giovane protagonista del libro ispirata alla figura della trisavola dell’autrice. Adottata da una famiglia di origini olandesi, la ragazza indoeuropea, a soli tredici anni, viene costretta a sposare Johan Alexander, vedovo indo-olandese estremamente noioso. A differenza dell’amica Kato, che ostenta il proprio matrimonio con un olandese, in grado di elevare la sua posizione sociale, Louisa è tormentata dal desiderio di scoprire le proprie radici. Trova dunque conforto nella figura di Yu Leng, un’imprenditrice cinese che rifiuta di sposarsi per non perdere la propria attività, diventando emblema di fierezza, emancipazione femminile e indipendenza

Il titolo in lingua originale racconta proprio la crisi di identità della protagonista: “Angelo o Kinnari?”. L’antitesi tra orizzonte religioso occidentale e orientale ha creato una incomprensione riguardo alla figura della dea Kinnari; spesso raffigurata nei Batik: questa rappresenta nel culto induista la divinità dell’amore, ma viene interpretata dai cattolici come angelo della morte. La ricerca della propria identità, a metà tra due mondi così differenti, rappresenta il tema principale del romanzo, una storia raccontata da protagoniste femminili, in grado di dare un’inedita chiave di lettura a una vicenda poco conosciuta.

“Lei ha mai provato questo senso di spaesamento, ha mai pensato di non appartenere a nessun luogo?” Dido Michielsen ha confidato di essere nata in una famiglia estremamente orgogliosa delle proprie origini miste e di ritenere inutile perdersi nella ricerca di qualcosa che non si è.

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