Cronache, Internazionale Ferrara 2023

AI: farmaco o veleno?


Adele Guandalini e Matilde Battaglia

Liceo Ariosto, Liceo Alfieri - Ferrara

Intelligenza artificiale: farmaco o veleno?

E’ stato questo l’argomento su cui  Pierfrancesco Romano ha dialogato con Mafe de Baggis e Alberto Puliafito, autori del libro “In principio era ChatGPT, Intelligenze artificiali per testi, immagini, video e quel che verrà” (Apogeo, 2023) all’Ex Refettorio al Festival di Internazionale di Ferrara venerdì 29 settembre. Nel libro vengono affrontate diverse tematiche dal funzionamento di queste tecnologie alla loro applicazione, dal momento che più le si conosce più diventano utili. Non è tuttavia fornita un’esatta definizione di intelligenza artificiale: ne vengono proposte diverse, tra cui il teorema di Tesler, che sostiene che “l’intelligenza artificiale sia tutto ciò che ancora non è stato fatto”. 

Mafe de Baggis cita il mito di Teuth di Platone nel Fedro: è possibile immaginare un paragone tra quanto asserisce Socrate sul fatto che il dialogo sia più utile della scrittura perché si ha un confronto, e chatGPT, dove si può avere un dialogo anche se in forma scritta.  De Baggis definisce chatGPT stesso come “phàrmakon“, termine greco che può avere due significati: farmaco o veleno. A seconda del modo in cui lo si utilizza può infatti rappresentare entrambi; proprio per questo è stato creato un Regolamento Europeo, che ne ha vietato l’utilizzo in ambito bellico. 

Pierfrancesco Romano ha poi portato l’attenzione sui diritti d’autore: queste intelligenze sono “educate” a utilizzare foto e video creati spesso da persone che non vengono riconosciute e di conseguenza nemmeno pagate. De Baggis ha spiegato che è un fenomeno che non avviene solo in questo ambito: spesso, quando vengono pubblicati dei libri, chi ha collaborato alla loro produzione è sottopagato, perché, aggiunge Puliafito, molto viene assegnato alle “major” (le più importanti case produttrici), invece che ai veri autori, i quali ottengono soltanto il 10% del ricavo totale. Proprio per “estrarre l’oro” per queste grandi imprese vengono sfruttate le intelligenze artificiali, che di conseguenza perdono il loro scopo originale, ovvero aiutare l’uomo. 

L’incontro si è concluso con l’intervento di Puliafito: dopo aver distinto l’uso professionale delle nuove tecnologie da quello abilitante, ha stimolato il pubblico a non avere una visione totalmente negativa rispetto a quello che accadrà nel futuro. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *