Adotta uno scrittore 2022

Il commento di Imma Vitelli




Sono stata adottata da un istituto tecnico di Crescentino, in provincia di Vercelli.
In realtà, non so chi ha adottato chi, visto che alla fine è stato tutto organizzato dal Salone del Libro di Torino.
L’idea, credo, era che parlassi del mio romanzo, La guerra di Nina. Ma da subito ho avuto voglia di ascoltare i ragazzi. Chissà quanti sogni! E quanti tormenti! Ricordo bene i miei diciassette anni. Un tormento. Così gli ho chiesto di scrivere di una loro guerra. E’ venuto fuori un catalogo universale di pene: la perdita del papà, la perdita del nonno, il rapporto sballato con il cibo, il tradimento di un amico, un senso di solitudine profonda. La storia più bella l’ha scritta una ragazza che, leggendo, ha pianto. Narrava del suo padrino che non c’è più, e dei picnic in montagna col cane, e di come ridevano mungendo le mucche, e di come lui sia mancato all’improvviso facendole scoprire l’esistenza del tempo.

I. ha scritto che avrebbe voluto soffocare il padrino di baci ma il tempo non glielo ha permesso, e che una grande lezione è stata proprio questa: vivere, adesso, ogni minuto, esprimendo affetto.
Devo dire che mi ha fatto una certa impressione. Negli ultimi anni, ho vissuto una vita solitaria, nel mio eremo di Bolsena. Ho visto pochissime persone, ho camminato, ho scritto, ho letto. Ne avevo bisogno, certo. Ma quanto affetto mi sono persa? Alla fine, non basta pensare alle cose che la vita ti insegna.Tocca ancora una volta uscire fuori dal guscio, e sperimentare sulla propria pelle. Insomma, vivere. Prendere dei rischi. Ci sarà del brutto, ci sarà del buono. La cosa strana è che mi fa un pò paura. Sono stata al fronte, ma la condivisione del quotidiano non mi appartiene. Ce la posso fare. Ce la posso fare. Ce la posso fare.

A presto, Imma

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