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C’è chi sostiene che siano solo storie…


Valeria Corciolani

Istituto Ferraris Pancaldo - Savona

Ma davvero sono solo storie?
Per il progetto “Adotta uno scrittore”, con i ragazzi della 3AN dell’Istituto Ferraris Pancaldo di Savona siamo partiti proprio da qui: le storie. Storie scritte, disegnate, ascoltate, viste sullo schermo, catturate mentre siamo in treno, alla finestra o in fila alla cassa. Perché la vita è tutta impastata di storie, se non ci fossero le storie non ci sarebbe più niente: il mondo, l’amicizia e l’amore mica esistono senza la voglia di raccontare e di ascoltarle, le storie.
E mentre stavo lì, ad annegarli di parole e a sdilinquirmi sulla magia delle storie, la me di millemila anni fa mi faceva tap tap sulla spalla sibilandomi: «Ora dormono. Ora li vedrai stramazzare uno a uno faccia in giù sul tavolone bianco di ‘sta bellissima biblioteca e ciao.»
E invece.
Sono stati fenomenali. Spontanei, colmi di sana e robusta curiosità, sguardi “vivi”, sorrisi aperti e domande, tante, tantissime domande, partendo dal mio romanzo sì, ma che di fatto è stato un trampolino per tuffarci in molto altro.
Abbiamo così portato a galla l’importanza della curiosità, appunto, lo splendido e necessario effetto collaterale che ogni storia dovrebbe sturare sin dal primo assaggio, per farci dire: e ora che succede?

L’mmaginazione, che è meravigliosamente più complessa, sfaccettata e stratificata dei sensi fisici, per questo la sua forza è in grado di risucchiarci tra le pagine e continuare a vivere in noi anche dopo aver terminato un libro, e forse più di quanto accada davanti a un film o uno spettacolo messo in scena grazie all’immaginazione di qualcun altro.

 

E infatti è emerso che i racconti ci aiutano a ricordare, a riscriverci, a esplorare il mondo, a definire valori, a rileggere avvenimenti, a attribuire un significato all’esperienza. Quando leggiamo, ascoltiamo o guardiamo una storia, ciò che ci colpisce è sempre qualcosa che ci riguarda, che parla di noi, che ci aiuta a dare colore alle nostre emozioni, a regalare un senso e un ordine, ma non possiamo che osservarlo dal nostro punto di vista e con il nostro personalissimo sguardo.
Perché le storie, nel momento in cui le raccontiamo, non sono più solo nostre, ma diventano di chi le legge, le ascolta, le vede. Le storie “assottigliano le distanze” e sanno farci volare attraverso il tempo e lo spazio, costruendo ponti e creando legami.
Le storie ci abitano. E dobbiamo tenerle vive. Sempre.

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