Ospite della Sala Oro in questo quarto pomeriggio al Salone è Gianrico Carofiglio con il suo nuovo romanzo L’orizzonte della notte, edito da Einaudi. Lo scrittore, come nei propri romanzi, è in grado di catturare l’attenzione del pubblico per tutta la durata dell’incontro condotto dal giornalista Maurizio Crosetti e dall’avvocato Alberto Mittone. Il tema chiave del nuovo romanzo dell’autore risiede nell’ossimoro del titolo, metafora di un preciso momento della vita. Un periodo segnato dalla confusione, dall’incertezza, in cui il nostro protagonista, l’avvocato Guido Guerrieri, non distingue più il proprio orizzonte, come se lo cercasse in una notte senza luna.
In questo romanzo, come nei precedenti, Carofiglio espone e si fa carico senza esitazione di alcune problematiche del diritto. Protagonista però non è solo il gergo giuridico, incomprensibile e dunque antidemocratico, ma soprattutto la coscienza, che Guido si ritroverà ad affrontare, nel grande dilemma degli avvocati: cos’è più giusto? Quel che è deontologico? O quel che è sostanziale?
A cornice di questo dilemma: tutte figure tanto diverse tra loro, quanto umane; ognuna bisognosa di riconoscere un personale senso di fragilità.
È scoprendo questa fragilità e il ridicolo che è in noi stessi che, secondo l’autore, è possibile adottare l’umorismo come virtù morale.
Solo con l’umorismo verso se stessi è infatti possibile distaccarsi dal proprio ego, vedendo il mondo sotto un nuovo punto di vista, forse più oggettivo.
Lo stesso Carofiglio ammette di comprendere a pieno i propri romanzi solo una volta riletti.
L’ incontro si conclude con una lettura da parte dell’autore. Un emozionante ricordo dell’avvocato Guerrieri. Un ricordo acido, ma dolce, come le more.