Un libro tante scuole

La prigione dall’adolescenza


La classe 3D


Una cosa che ti ha colpito

Sicuramente il luogo dove é ambientato il racconto. L’isola é un posto molto familiare per Arturo e rappresenta il nostro porto sicuro. Lui trascorre la giovinezza nell’isola, nutrendosi di sogni e aspettando il ritorno del padre. Il protagonista non vuole andarsene perché li conserva tutte le sue esperienze, le persone a cui tiene ma soprattutto il ricordo della madre che teme di perdere una volta abbandonata l’isola.

Perché questo cattura la nostra attenzione? Noi tutti come Arturo abbiamo il nostro posto del cuore in cui conserviamo ogni cosa a noi cara, e ogni volta che ce ne andiamo da questo proviamo un senso di nostalgia e malinconia nell’allontanarci da tutte le nostre abitudini.

Un’altra cosa che ti ha colpito

Un altro fatto che secondo noi bisogna sottolineare è quello del cambiamento radicale del personaggio di Arturo nel corso della storia. Infatti il personaggio di Arturo nella prima parte del racconto suscita, al lettore, compassione e solidarietà. Mentre nella seconda parte sembra abbandonare la felicità e la spensieratezza bambinesca che gli apparteneva, seguendo la strada dell’adolescenza, una strada più buia, cupa e oscura. Con i suoi continui cambiamenti di umore, con le sue passioni e dolori amorosi ma soprattutto, con i suoi violenti accanimenti contro la sua matrigna. I motivi? Sicuramente l’adolescenza ha fatto il suo, ma anche le circostanze, familiari e amorose, hanno fatto la loro parte.

Una frase del libro da conservare

“A uno non basta la contentezza di essere valoroso, se tutti quanti gli altri non sono uguali a lui, e non si può fare amicizia. Il giorno che ogni uomo avrà il cuore valoroso e pieno d’onore, come un vero re, tutte le antipatie saranno buttate a mare. E la gente non saprà più che farsene, allora, dei re. Perché ogni uomo, sarà re di sé stesso.”

“Mio padre non mi scriveva mai lettere, non faceva mai sapere sue notizie, ne mandava nessun saluto. Ed era favolosa per me la certezza che pure gli esisteva, e che ogni istante da me vissuto a Procida, lo viveva lui pure in chi sa quale paesaggio, in chi sa quale stanza, tra compagni stranieri che io consideravo gloriosi e beati solo perché stavano con lui (non dubitavo, difatti, che la frequentazione di mio padre fosse il titolo di aristocrazia più ambito per tutte le società umane).”

Se questo libro fosse una canzone

-“per sempre” Ligabue

-“let somebody go” coldplay

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L’attimo fuggente

Perché questo cattura la nostra attenzione? Noi tutti come Arturo abbiamo il nostro posto del cuore in cui conserviamo ogni cosa a noi cara, e ogni volta che ce ne andiamo da questo proviamo un senso di nostalgia e malinconia nell’allontanarci da tutte le nostre abitudini.

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