Marco Magnone, scrittore e docente, e Domitilla Pirro, direttrice creativa di Fronte del Borgo alla scuola Holden di Torino, entusiasti della partecipazione al Salone del libro, accolgono i giovani che si preparano all’ascolto della conferenza.
Domitilla Pirro presenta il suo nuovo romanzo Nati Nuovi, pubblicato dalla casa editrice Effequ e definito da Marco Magnone: una distopia interessante perché distaccata dagli stereotipi.
Il termine distopia, interviene la Pirro, racchiude in sè il topos, ossia il luogo, e la dis, cioè la cosa brutta, veicolando quindi l’idea di una dimensione in cui si verificano solo situazioni spiacevoli.
Magnone si interroga sugli stimoli dai quali la scrittrice è partita per sviluppare il suo romanzo. Nati Nuovi non è frutto di una pianificazione, ma delle idee e delle immagini brute e drammatiche che si rincorrono nella mente dell’autrice. Le visioni di cui Domitilla Pirro parla, derivano dalla sua fantasia e dalla volontà di raccontare la realtà sotto una lente deformante. Il romanzo nasce, infatti, dall’immagine di un gruppo di ragazzi in cerchio in un parcheggio, che prendono a sassate un signore per rubargli il giaccone.
Nello sviluppare la trama, Domitilla Pirro dichiara di aver scelto realtà a lei vicine a cui ispirarsi, a partire dai protagonisti, che riflettono le personalità di alcuni dei ragazzi con cui ha avuto modo di lavorare presso la scuola Holden, per seguire con l’ambientazione collocata nel Lazio, in una città immaginaria vicino Roma.
La novità portata in questo romanzo è la presenza di prop, non vere e proprie illustrazioni ma oggetti di scena come mappe o schede dei personaggi, dei quali viene delineata una
completa caratterizzazione. Tale decisione proviene dalla volontà della Pirro di mettere in atto una sperimentazione da lei reputata fondamentale per garantire una lettura più comprensibile. La volontà della scrittrice è proprio quella di dar vita a una letteratura priva di un target definito, ma che sia alla portata di ragazzi e adulti. Le sue storie nascono per raccontare una parte di sé ad un pubblico che, indipendentemente dall’età, ricerca una forma di divertimento. È infatti l’intrattenimento lo scopo della Pirro, ossia il far perdere altrove l’attenzione del lettore in una dimensione in cui possa ritrovare una parte di sé.