Si sa, stare in mezzo alla natura ci fa sentire meglio e basta camminare 20 minuti al giorno per aumentare il nostro benessere fisico; dietro a questi semplici consigli si celano anni di indagini scientifiche sugli effetti positivi della natura sul corpo umano. Riguardo a queste ricerche, Kathy Willis, docente di biodiversità all’Università di Oxford, ha dialogato con Gabriele Antoniella, dottore forestale, e la moderatrice di Internazionale Monica Paolucci, a partire dal suo ultimo libro La natura che cura (Aboca, 2025).
L’analisi di Willis è iniziata con il ruolo svolto dai cinque sensi nelle nostre interazioni con l’ambiente. Per l’olfatto, è stato osservato che le molecole degli odori vegetali entrano nel nostro sangue e spesso hanno effetti positivi: la lavanda favorisce il sonno, la menta tiene svegli e il limone è un ottimo antinfiammatorio. La semplice vista del verde, invece, influisce sulle onde cerebrali e abbassa la pressione, come è stato osservato tra i pazienti di un ospedale con le finestre che si affacciavano su degli alberi. Ancora, un interessante esperimento ha mostrato come i livelli di stress fossero inferiori nei pazienti che ascoltavano suoni provenienti dalla natura, come il canto degli uccelli o il vento che scorre tra gli alberi.
Purtroppo, però, numerosi cittadini non hanno la possibilità di accedere facilmente ad aree verdi, come ha spiegato Antoniella. Infatti, in alcune città la cementificazione è eccessiva, oppure le piante vengono potate con la capitozzatura, una tecnica molto invasiva. Alberi, aiuole e parchi nella città servono non solo a respirare meglio e ad aumentare la biodiversità, ma svolgono anche una funzione sociale, aiutando l’incontro e la socializzazione.
L’evento è comunque terminato con una nota positiva: negli ultimi anni si sta cercando di adottare una gestione del territorio più attenta, ricorrendo alla rimozione dell’asfalto o a provvedimenti simili; a Bari, per esempio, è stata creata una Food Forest, un’area verde che ospita piante da frutto e non. Dobbiamo iniziare a pensare alla nature nelle nostre città allo stesso modo in cui pensiamo alle infrastrutture e agli edifici, abbiamo bisogno di più alberi e non solo case. La speranza, quindi, è che attraverso queste iniziative possiamo vivere sempre più a contatto con la biodiversità, prevenendo allergie e rafforzando la nostra salute fisica e psicologica.