16 maggio 2025, Cronache, Salone del Libro 2025

Partigiana anch’io. Ragazze nella Resistenza.


Elena Raschellà, Mattia Merlone

I.C.Peyron - Torino

“Non chiudere gli occhi di fronte alla realtà”.
Questo è il messaggio che vogliono trasmettere Federica Seneghini e Vichi De Marchi con i loro due libri: “Salvate il soldato Jack” (Il Battello a vapore) e “Il segreto del naso di Rioba” (emons!raga). Questo incontro era dedicato agli ottant’anni dalla liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Le due autrici sono anche giornaliste, Federica scrive sul Corriere della Sera e tiene corsi di giornalismo digitale all’università, Vichi De Marchi è stata portavoce dell’Italia per le Nazioni Unite e scrive principalmente libri per ragazzi.

Il segreto di Rioba, oltre che essere un libro giallo, è anche un audiolibro: nelle sue pagine si possono trovare dei QR code per l’ascolto. Il significato dei due romanzi è molto simile: anche se di età diversa le due protagoniste, Emma e Carla, hanno una storia con delle affinità. Emma è la garzona di una panetteria, e prenderà coscienza delle ingiustizie dei fascisti a cui bisogna opporsi. Carla è una bambina romagnola che assiste alla caduta di un velivolo irlandese e deve prendere una decisione: salvare il pilota o lasciarlo morire.

Il romanzo di Vichi De Marchi è ambientato a Venezia e prende spunto dalla statua di Rioba, un mercante non proprio onesto.

Il racconto di Federica, invece, si ispira a una storia vera: nel 1945 ci fu davvero un pilota irlandese che, dopo essere precipitato, fu salvato da una bambina. La scrittrice venne a conoscenza di questo fatto quando, nel 2023, il pilota ormai centenario, iniziò a cercare questa ragazza. Purtroppo si scoprì che era ormai morta. Sua figlia, però, si ricordava che la madre le raccontava sempre come storia della buona notte quell’episodio e, dopo una serie di ricerche, l’autrice ebbe materiale sufficiente per scrivere il romanzo.

Abbiamo chiesto alle due autrici perché abbiano scritto racconti sulla Resistenza e cosa le legasse a questo periodo. Federica ci ha risposto chiaramente: “mi rendo conto che raccontare cosa sia successo nel 1945 è una responsabilità. Quando è finita la guerra, i partigiani avevano paura a dire quello che era successo o che avevano fatto perché si vergognavano. Ancora oggi ci sono persone che non ci credono e, sotto i miei post del 25 aprile, scrivono che non è mai esistita la liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Penso che questo sia uno dei più grandi problemi per la nostra nazione.”

Invece Vichi De Marchi ha risposto: “desidero raccontare la Storia a partire dalle storie di tutti noi.”

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