Adotta uno scrittore, Adotta uno scrittore 2025, Laboratorio

Pirati alla scoperta dell’editoria


Classe 3B Marconi

IC Biella 3 - Biella

“L’autore è stato molto appassionato nel raccontare il suo mestiere ed il percorso che ha fatto per arrivarci. L’attenzione e l’entusiasmo con cui ha trasmesso le sue esperienze di vita mi hanno fatto riflettere su quanto sia importante cercare di rendere la propria passione un lavoro”.

Le parole di Caterina potrebbero da sole sintetizzare il valore aggiunto portato dall’incontro con Carlo Greppi. Parole che, lette da insegnante, mostrano una volta di più l’importanza  dell’orientamento narrativo. Ma procediamo con ordine e ripartiamo dall’inizio.

Inaspettatamente selezionata per partecipare al progetto “Adotta uno scrittore”, la nostra 3B della scuola secondaria di primo grado Marconi (IC Biella 3) si era preparata al primo appuntamento con Carlo  leggendo i capitoli iniziali del libro “I pirati delle montagne”. I ragazzi avevano cercato di dare un volto ai “tredici della Tortuga”, immaginandone il carattere ed il vissuto. 

L’incontro con l’autore è servito soprattutto a conoscersi, ma, scoprendo i disegni che i ragazzi avevano abbozzato per ritrarre i personaggi del suo libro, Greppi ha subito proposto di trasformare la classe in un laboratorio per la creazione di un fumetto. “Mi ha stimolato molto questo lavoro di gruppo sui fumetti, in cui ho disegnato anche alcune vignette” ammette Lorenzo. Il suo pensiero è condiviso dai compagni. “Questa attività” incalza Caterina “ha messo in pratica la parte teorica che ci aveva spiegato, rendendoci tutto più interessante e facilmente comprensibile”.

Purtroppo il secondo appuntamento è saltato per problemi di salute dell’autore, ma la classe, in contatto con lui costantemente, ha continuato a lavorare in autonomia ed ha realizzato una presentazione sui “Pirati delle montagne”, in cui ciascun personaggio ha una propria scheda descrittiva. Accanto al “ritratto”, disegnato a mano e poi fotografato, è stato scritto un profilo che ne delinea il carattere e le origini.

Il terzo incontro ha rappresentato l’epilogo di un percorso in crescendo, culminato proprio con un tuffo nel mondo dell’editoria, tra fascino e problematiche, curiosità e piccoli segreti.

Con l’aiuto di Word Wall e con la supervisione di Carlo, la docente ha preparato una “ruota della fortuna” con domande aperte, utilizzate per un gioco a squadre che consentisse di sviscerare i vari temi. “Così ho scoperto l’esistenza di molti generi letterari, ad esempio i silent book e le graphic novel” spiega Alessandro. “Mi ha colpito molto una delle domande inserite nella “ruota”: uno scrittore può vivere di sola scrittura? Carlo lo fa, quindi c’è qualche speranza”.

“Il gioco ci è servito molto per scoprire nuovi termini del mondo della scrittura” gli fa eco Vittorio “e anche per sapere che ci sono molte altre figure professionali, oltre allo scrittore, che collaborano alla pubblicazione di un libro”.

“Ho imparato tante cose nuove, come per esempio cos’è un Ghost Writer oppure la differenza tra un romanzo ed un saggio” aggiunge Suami. “Mi sono anche divertita a scoprire come l’autore abbia ideato i libri che ha scritto, conoscendo il suo punto di vista. Non vedo l’ora di andare al salone del libro con la mia classe per vedere cosa abbia in serbo per noi”.

“Per me è stata una bella esperienza, perché Carlo ci ha raccontato cosa fa uno scrittore nella sua vita quotidiana, anche ad esempio quanto ci mette a scrivere un libro” interviene Ettore.

E Chloe aggiunge: “Abbiamo potuto porre all’autore diverse domande anche personali, ad esempio quale sia il libro più lungo che ha letto oppure che messaggio desidera dare alle nuove generazioni. Mi hanno interessato molto le anticipazioni sul suo ultimo libro “Figlia mia”, che parla di una dei 30.000 desaparecidos della capitale Argentina. Franca Jarach, una studentessa di diciotto anni che sognava di diventare insegnante, ha ripreso vita grazie al racconto della madre Vera intervistata da Carlo e grazie alle indagini dell’autore stesso per capire che fine avesse fatto quella giovane scomparsa a 17 anni”.

“Purtroppo ero assente al primo incontro” conclude Carlotta. “Carlo Greppi però mi ha incuriosita talmente tanto che mi sono documentata meglio sul suo conto e ho scoperto che è un uomo di grande cultura. Mi ritengo davvero fortunata ad averlo conosciuto. Ha lasciato un pezzetto di sé a tutti noi”.

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