Cronache, Internazionale Ferrara 2024

Felicità e…un paio di occhiali


Dunia Barin, Aurora Sgobino, Irene Matilde Ughelini

Liceo L.Ariosto - Ferrara

Da sempre l’uomo si è interrogato su questioni come: che cos’è la felicità? è qualcosa di universale? come si può raggiungere? La scrittrice e giornalista Daria Bignardi ha risposto a questi quesiti durante l’incontro tenutosi il 4 ottobre presso il festival di Internazionale a Ferrara 2024: nella prefazione, che ha curato, del libro Felicità (BUR-Internazionale, 2024), terzo volume della collana Parole chiave, ha definito la felicità come “un paio di occhiali che non riesci a trovare: li troverai quando smetterai di cercarli”. Insomma, arriva quando meno te lo aspetti. 

Il libro, suddiviso in dieci capitoli, è una raccolta di articoli di attualità internazionale curata e commentata da Daniele Cassandro e Lucio Lorenzi con lo scopo di analizzare il tema della felicità sotto diversi punti di vista, come il marketing, la filosofia, l’infanzia e tanto altro. Per strutturarlo, i due editori sono partiti dal presupposto di evitare tutto ciò che tratta la felicità come un concetto di pura normatività sociale. Ciò vuol dire evitare tutti quegli articoli che dettano regole e stereotipi su come essere felici. Pertanto hanno deciso di raccogliere dei  reportage dal mondo partendo da alcune parole chiave, diventate poi il titolo di ogni capitolo.

Durante l’incontro Bignardi è stata intervistata dai due giornalisti, e ha confessato che spesso il termine felicità le provoca ansia e altri sentimenti negativi; questo perché solitamente se si discute del tema, se ne parla male o non se ne parla affatto. 

La giornalista, raccontando la sua storia personale, ha citato la propria esperienza da volontaria in carcere, dove le relazioni umane sono inaspettatamente al centro della quotidianità. Ma quindi, nella vita di tutti i giorni la felicità dipende solo ed esclusivamente dal rapporto che abbiamo con le altre persone? Per la scrittrice la risposta è un po’ più complessa: infatti, la felicità è una continua oscillazione tra solitudine e ricerca degli altri. La stessa idea è stata applicata durante la stesura del libro da parte di Cassandro e Lorenzi, notando come la felicità individuale fosse più trattata rispetto a quella collettiva.

Per Bignardi la felicità non va cercata affannosamente, perché, così facendo, si rischia di rinunciare alla propria libertà. Infatti, essere felici non significa necessariamente rispettare regole e stereotipi. All’interno del libro si trova un capitolo interamente dedicato al tema della libertà. Ci viene raccontata la storia di una donna che ama andare a correre da sola: questo la fa sentire libera, emancipata in quanto donna e soprattutto felice.

Durante l’incontro gli autori hanno discusso sull’influenza che i media hanno sulla nostra quotidianità e di conseguenza sul nostro rapporto con la felicità. Il continuo paragone, con modelli di vita perfetta, che i social ci spingono a fare, è la causa della cosiddetta “felicità infelice”, un sentimento contraddittorio che genera dentro di noi un costante timore di mostrare la nostra felicità agli altri, per paura che non sia all’altezza. 

Ma quindi, dopo tutti questi ragionamenti, che cos’è la felicità? La Bignardi al termine della conferenza ha dato una sua personale risposta: “Felicità è intimità, quell’intimità duratura che si nasconde nelle piccole cose, quelle piccole cose che condividi solo con le persone a cui vuoi bene”.

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