Breve elogio di Heathcliff

I protagonisti di Cime tempestose sono due, ma mi piacerebbe soffermarmi su quello di Heathcliff, a parer mio più interessante e probabilmente più moderno rispetto a Catherine. Il suo personaggio lo definirei coinvolgente per la sua umanità, la sua indecisione e il fatto che i suoi traumi e tutto quello che ha passato l’abbiano reso quello che è. Il fatto di non essere accettato neanche dalle persone che vivevano sotto il suo stesso tetto, il suo dover allontanarsi dalla sua amata per una questione di status sociale: tutto ciò che ha vissuto è stato l’effetto di azioni non decise e compiute da lui. La comprensione che ho per Heathcliff non l’avrei mai per Catherine: lei aveva il libero arbitrio, avrebbe potuto rompere, ignorare gli status sociali e passare la sua vita con l’amato. Lei però ha deciso per sé, e le sue decisioni hanno cambiato anche la vita di Heathcliff, contro la sua volontà.

Non dico che Catherine sia cattiva o egoista, ma ritengo che sia incapace di prendere decisioni che la collochino fuori dalla realtà da lei conosciuta, non vuole allontanarsi da quella che potremmo considerare la sua vita idealizzata, senza la quale sarebbe una ragazza qualunque che vive in una casa qualunque con un uomo strano e cupo.

La complessità dei personaggi di Heathcliff e Catherine aggiunge profondità al romanzo, mostrando le diverse sfaccettature dell’animo umano e il modo in cui le esperienze passate influenzano le scelte e i comportamenti delle persone.

Posso, quindi, affermare che questo romanzo è contemporaneo e universale, per quanto costruito intorno alle convenzioni sociali dell’800. Questa sua attualità lo rende forse più travolgente ed affascinante di quanto possa esserlo stato negli anni in cui è stato pubblicato. Dopo duecento anni, in cui è avvenuto un enorme cambiamento, sia nella società che nella letteratura, possiamo ancora ritrovarci in un libro oggettivamente complesso e molto diverso da quelli che siamo abituati a leggere.