Cronache, Salone del Libro 2023

Nessun amico se non le montagne : la storia di Behrouz Boochani


Sole Laurenti, Sara Ramello, Andrea Vizzotto

Redazione Bookblog - Torino

In occasione dell’ultima giornata del Salone Internazionale del Libro, presso la Sala Bianca, si è tenuta la presentazione del libro Nessun amico se non le montagne (DD editore)di Behrouz Boochani , attivista curdo-iraniano.

Questa opera nasce su whatsapp, durante il periodo di prigionia dell’autore nell’isola australiana di Manus dopo la fuga dalle persecuzioni  del regime iraniano. Il telefono era l’unico strumento per comunicare con l’esterno e per documentare illegalmente le atrocità vissute all’interno della struttura detentiva. Con la collaborazione di un amico  i messaggi, dopo essere stati tradotti in inglese, hanno preso la forma organica di un libro.

Difficile il contesto in cui è cresciuto l’autore, ossia quello della guerra tra Iran e Iraq le cui immagini e rumori sono rimasti impressi nella mente di Boochani. Il clima generale di repressione del dissenso e delle minoranze lo ha indotto a fuggire in Australia, in cui è rimasto prigioniero per 5 anni. La gestione dell’immigrazione da parte del governo australiano è stata fortemente criticata dallo scrittore, che ha evidenziato come le discriminazioni da esso perpetrate si siano ripetute nel corso della storia dell’Australia verso qualsiasi minoranza etnica.

Boochani  il suo rapporto con il mare: come il concetto di confine, il mare rappresenta per l’autore un’idea di pericolo ma anche di speranza e salvezza, essendo anche legato all’ignoto.

Come dimostra il motto di Boochani, “resistere, resistere, resistere, denunciare, denunciare, denunciare”, è fondamentale veicolare con l’esercizio del dissenso un eco che risuona delle diverse testimonianze raccolte in contesti di repressione dei diritti umani.

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