Cronache, Salone del libro 2021

Antonio Moresco, il clima la sfida più grande


Luca Pasin, tutor ex Alfieri


Barbara Mezzalama e Nicola Miconi sono gli esponenti torinesi del movimento Fridays for Future, che hanno aperto e accompagnato l’incontro con Antonio Moresco, scrittore con un passato in politica nella sinistra extraparlamentare e molto vicino ai problemi legati al clima. “Il grido” è il titolo del libro fulcro della discussione e tratta di un viaggio immaginario che l’autore compie insieme a grandi personaggi del mondo della cultura, vivi e morti, dalla poetessa statunitense Emily Dickinson al fisico Stephen Hawking passando per Marx. A ciascuno di loro, anche se a prima vista nulla sembra c’entrare, Moresco sottopone il tema più attuale che mai dei problemi climatici dando vita a un confronto inedito nel quale, però, gli interlocutori non si snaturano rispetto alle loro idee e alla loro epoca. Ciò che lo scrittore vuole far emergere è la dannosità del modo di pensare di intellettuali di ogni epoca se applicato a un’emergenza nuova come è quella delle conseguenze dell’inquinamento.

Egli contesta gli intellettuali delle società odierne perchè “si arroccano nei loro sofismi”, puntano il dito dalla loro torre d’avorio, ben lungi dall’affrontare di pancia le questioni calde. Responsabile è anche la classe politica, per la sua visione a breve termine e per la mancanza di coraggio nel raccontare le verità amare, preferendo racimolare consensi con il falso mito di un progresso necessario e crescente, come se questo non avesse un altro lato della medaglia.

Il problema è come il cambiamento climatico possa diventare un argomento di massa per ricreare un “periodo della contestazione” simile al sessantotto italiano, ma questa volta su scala mondiale, chiedono Barbara e Nicola di Fridays for Future. A questo lo scrittore non ha una risposta certa, perchè si tratta della “domanda delle domande”, ma è chiaro che tra i potenti del mondo non sembrano esserci interessamenti seri, perchè ritengono che vi siano altre questioni geopolitiche di maggiore importanza.

“Il grido” è l’espressione di un’urgenza, è la voce della natura che soffre. L’obiettivo di Moresco è scardinare il sistema di pensiero del 2021 (e del passato) e pensare alla salvezza del pianeta Terra con paradigmi nuovi: “dobbiamo”-dice-“andare verso l’intenzione di qualcosa che non c’è, perchè quello che c’è ci ha portato a quello che siamo oggi”.

 

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