Oggi, 19 Maggio, Amedea Pennacchi presenta il suo libro Molotov e bigodini (Edizioni e/o) al Salone Internazionale del Libro. L’incontro inizia con una presentazione preliminare di Goffredo Fofi, attivista, giornalista e critico letterario. Racconta della città natale dell’autrice, Latina, che viene definita come far west o Dallas, ricca di svago e maschilismo. Un libro protofemminista, che racconta gli anni ’70 dal punto di vista di Alice, una ragazza irriverente e ribelle, a tratti aggressiva. La sua partecipazione a Lotta Continua, organizzazione politica di orientamento comunista rivoluzionario e operaista, è determinante per la crescita personale della giovane donna. Questo romanzo viene paragonato a una finestra spalancata sul mondo, come suggerisce anche la copertina, grazie alle esperienze di vita dell’autrice.
Amedea proviene da quarant’anni di lavoro manageriale nelle aziende, ambiente quasi prettamente maschile, da cui scaturisce il suo desiderio di libertà e il mito di un mondo migliore.
Ciò che vuole trasmettere ai giovani: “Andate dove il vostro cuore batte, non abbiate paura di sbagliare, ciascuno di voi custodisce un talento”. Il messaggio è vivere senza limiti.
L’incontro ha ricordato tempi difficili, di lotte politiche e sociali, rivendicazioni purtroppo non ancora del tutto ottenute.