Alla base dell’incontro, tenutosi sabato 11 maggio in occasione del Salone del Libro, le testimonianze di molte donne, giornaliste, scrittrici e poetesse, le quali hanno aderito all’iniziativa UNITE, promossa dall’autrice Giulia Caminito e dalla giornalista Annalisa Camilli.
Attraverso la lettura di alcuni passi tratti da articoli di giornale, saggi e poesie, si è potuto riflettere sulla violenza di genere, analizzando i caratteri comuni che accomunano le esperienze vissute dalle donne oggi protagoniste, ma in generale quelle di tutte le donne, ragazze e bambine, del passato e dei giorni nostri. Ne è nato un racconto toccante, spesso crudo e diretto, ma incisivo e reale, di quella che è la realtà vissuta quotidianamente dalle donne di tutto il mondo, per mettere in luce, ancora una volta, le sfumature assunte dalla violenza.
Con il susseguirsi degli interventi è stato possibile ricostruire un filo conduttore, delle catene invisibili e opprimenti, che coincidono con la paura, l’oppressione, la gelosia e il controllo, le giustificazioni, la violenza fisica e psicologica. Storie di stupri e molestie quotidiane, che quasi non stupiscono più, ma che evidenziano come “non ci rendiamo conto della violenza di genere perché ci nasciamo e cresciamo dentro”, educate a rimanere in silenzio e subire, poiché la nostra voce è troppo forte, disturbante.
Lo scopo dell’incontro era, inoltre, quello di trasmettere un messaggio di speranza, poiché attraverso il racconto della propria esperienza è possibile superare il trauma vissuto, ispirando, allo stesso tempo, chi si trova nella medesima situazione a trovare il coraggio.