Ci appostiamo fuori dalla Sala azzurra (Padiglione 3 del Salone del Libro di Torino) aspettando che arrivi Francesco Costa, giornalista e vicedirettore del Post, a cui chiediamo al volo quale, secondo Lui, sia la relazione del pubblico con il mondo dell’informazione e come sia di conseguenza cambiata la percezione del mondo che ci circonda. Risponde dicendo che grazie (o per colpa) dei numerosissimi e diversi canali d’informazione oggi tendiamo a sentirci “bombardati” dalle notizie, motivo per cui per il pubblico diventa importante avere dei mezzi a cui affidarsi per ottenere informazioni attendibili e verificate.
L’“eccessiva” informazione, prosegue poi durante la conferenza, può portare ad un senso di disorientamento, tanto che le persone si sentono paradossalmente disinformate in un mondo in cui qualsiasi risposta è a portata di un click.
Nel corso dell’incontro -guidato da RifLettori, circolo di lettura del Salone del Libro- l’autore risponde alle domande circa la sua nuova pubblicazione Frontiera (Mondadori). Il libro tratta, come evoca già la copertina, dell’incrocio di culture che ha tessuto la civiltà statunitense e di quanto sia variegato questo grande Paese. La stessa struttura del libro è composita: si spazia infatti, tra i moltissimi aspetti della realtà odierna, dalle modalità con cui i media americani trattano l’informazione, fino al macroscopico ruolo che occupa questa potenza economica sul panorama globale. L’autore analizza infine come sia cambiato il rapporto tra noi e il grande Sogno americano: se una volta si trattava di partire con niente per entrare a far parte della classe media, oggi invece si parte da un tenore di vita medio-alto con l’obiettivo di toccare la vetta assoluta.