In occasione dell’ultima giornata del Salone Internazionale del Libro, presso l’area dell’Oval ,si è tenuto l’incontro con Alessandro Ajres, Alberto Cavaglion, Marta Herling, Cesare Panizza, Pier Franco Quaglieni e Krystyna Jaworska, che hanno presentato la storia di Gustaw Herling, affrontando temi discussi nel suo libro Un mondo a parte.
Gustaw Herling è stato uno scrittore, giornalista e saggista polacco che ha frequentato l’università di Varsavia e ha partecipato alla resistenza in Polonia. Ha vissuto un doppio esilio e non potè rientrare in patria poiché, a guerra conclusa, si ritrovò sotto la sfera d’influenza sovietica: le sue denunce nei confronti dello Stalinismo sarebbero state censurate. Fu esule anche dall’Italia e non ha mai ottenuto la fama sperata nel nostro Paese causa dell’ostracismo politico.
Herling è stata una figura importante soprattutto per il suo ruolo da mediatore culturale tra l’est e l’ovest europeo, portando significative testimonianze come l’esperienza di prigionia nei gulag e nei campi di lavoro. Lo scrittore ha raccontato i fatti presentandoli al lettore da un punto di vista diverso da quello tipico dell’occidente, cercando di riportare alla luce le emozioni e sensazioni di coloro che hanno vissuto questo dramma in prima persona.
In conclusione, i relatori della conferenza hanno evidenziato quanto siano attuali le riflessione di Herling nell’ambito delle relazioni internazionali: in un passo del suo libro egli aveva individuato il concreto pericolo che l’Ucraina potesse subire un’invasione militare russa, realizzatasi poi nel febbraio del 2022.