“Un sogno da bambini è fare qualcosa che ha senso”. Così la giornalista Lucia Goracci ha presentato Francesca Albanese, giurista e accademica italiana, e Meinie Nicolai, direttrice generale di Medici Senza Frontiere.
Domenica 6 ottobre presso il Teatro comunale si è tenuto l’incontro riguardante il diritto internazionale umanitario, quell’insieme di leggi che stabilendo cosa è lecito fare tutela la popolazione civile dagli effetti della guerra.
L’incontro è iniziato con un paragone tra la situazione in Libano e in Palestina. Entrambe hanno un passato travagliato caratterizzato da molte guerre che è sfociato in un conflitto, che coinvolge anche i civili e mette a rischio molte vite.
Meinie Nicolai ha testimoniato come in questi luoghi la mancanza di assistenza sanitaria venga utilizzata come arma per sfinire la popolazione; è stato riportato l’esempio di Israele che bombarda appositamente gli ospedali e, con essi, anche le attrezzature, con il fine di mettere la popolazione a rischio di sterminio. Questo caso rappresenta un chiaro esempio di violazione di diritti umani.
L’obiettivo di MSF è quello di migliorare l’accesso alla sanità e garantire un’adeguata preparazione al personale sanitario, così che possa aiutare sia ferite psicologiche che fisiche.
La moderatrice passa la parola a Francesca Albanese che riflette su come la nostra società moderna si possa considerare edonistica, in cui si pone al primo posto il piacere personale e di conseguenza non riusciamo a comprendere a pieno il dolore causato da situazioni che ci appaiono molto distanti.
Albanese ha incoraggiato i giovani a manifestare, sempre nel rispetto delle leggi, sia per dimostrare la proprio solidarietà sia per far sì che ciò non accada più.
Durante l’incontro si è parlato della figura del giornalista: nonostante sia una figura necessaria ed essenziale, infatti viene definita da Albanese come “lo storico del presente”, questa professione attualmente è altamente a rischio specialmente a causa della censura e dei pesanti conflitti presenti nei territori in cui devono scrivere i loro reportage.
Infine si è parlato del genocidio, che viene definito come un atto violento commesso con l’intento di distruggere un gruppo. È molto insidioso da scovare in quanto si presenta in diverse forme, dall’uccisione e il causare problemi psichici a creare condizioni estremamente dannose alla popolazione. Per identificare e riconoscere il genocidio è dunque fondamentale saper individuare l’intento prima che esso si manifesti.