Curiosità, spiegazione e attrazione: sono queste le esigenze principali che il giornalismo cerca di conciliare attraverso le diverse figure che compongono una redazione. Quattro giovani aspiranti giornalisti hanno potuto constatare ciò con i propri occhi, accolti nella redazione de La Stampa presso il padiglione Oval il 19 maggio alle ore 10:30.
Tra fotogiornalisti e videomakers, i ragazzi si sono affacciati sulla realtà più intima del giornalismo, ascoltando le testimonianze di chi a questo mestiere dedica anima e corpo. La vita del giornalista non è sempre facile, soprattutto per coloro che incorrono in situazioni rischiose col solo scopo di condensare un’intera notizia in una sola immagine. Per questo motivo l’approccio più corretto a questo tipo di mestiere è quello di chi afferma: “Non mi lamenterò mai di prendere le botte in un corteo, perché fa parte del mio lavoro”.
Non bisogna ignorare, tuttavia, il grande cambiamento subito dal giornalismo negli ultimi anni: dalla ricerca degli aspetti più crudi e violenti, si è passati ad una maggiore sensibilità, in cui la privacy spesso confligge con il diritto di cronaca (senza però avere sempre la meglio). Allo stesso tempo, il giornale al giorno d’oggi, non deve solo aggiornare, ma anche coinvolgere il lettore e offrirgli sia svago che approfondimento. Il giornalista va incontro alle esigenze dei propri lettori diventando cacciatore di notizie da poter raccontare, immortalare in una fotografia o in un filmato.
Dietro ad un pezzo ben riuscito, dunque, c’è un’intera redazione che lavora in sinergia, tante anime che uniscono le loro forze per raccontare anche “le parti di luna nascoste”, rappresentando la realtà in tutti i suoi chiaroscuri.