“Pennablù. Piccola storia buffa”, titolo del libro di Lorenzo Marone pubblicato dalla casa editrice Marotta&Cafiero, è stato presentato nella conferenza di oggi nella Sala Indaco.
Questa storia tratta in chiave comica di una realtà ancora molto presente in Campania: la camorra.
Voce narrante è Totò, pappagallo della famiglia mafiosa dei Paietta: con i suoi racconti ridicolizza i personaggi contrastando l’idolatria di questo ambiente e tenta di far capire quanto invece essi vivano una vitaccia e che in un modo o nell’altro facciano tutti la stessa fine.
Marone parla del fatto che anche in questo libro si trova l’elemento che accomuna tutti i suoi lavori: la narrazione di qualcosa di specifico rimanda all’universalità, evidenziando la connessione tra narrativa e vita personale e fornendo al lettore spunti di riflessione.
Nella lettura non si può non rivolgere un pensiero alla libertà, tema centrale di questo libro. Con la metafora di un pappagallo rinchiuso in una gabbia dorata, l’autore vuole spiegare come, nascendo in determinati contesti, si viva appunto in una gabbia.
Marone sceglie di usare questa metafora perché in essa convergono i due temi principali presenti in tutti i suoi libri: scelta e libertà. Totò definisce la libertà come «qualcosa di nobile, ma pericolosa» perché non ha mai potuto conoscerla: non possiamo, sentendo queste parole, non pensare a tutti i ragazzi come noi che sono costretti a una vita già decisa per loro dalla nascita dove mancano «le piccole scelte quotidiane che ci fanno essere liberi».
In merito a ciò proprio Rosario Esposito La Rossa ha espresso un suo parere: secondo lui in queste situazioni «lo Stato c’è, ma è ritardatario». Nel momento in cui figli di pregiudicati hanno bisogno di aiuto, vengono emarginati e schiacciati dai pregiudizi. «Se poi a 17 anni fanno le rapine ci stupiamo», ha continuato La Rossa: in quanto ragazzi ci sentiamo profondamente coinvolti in questa questione e non possiamo non chiederci quanto dovremo aspettare ancora prima che qualcuno prenda le parti di nostri coetanei meno fortunati di noi.
Link per intervista a Lorenzo Marone: https://youtu.be/FT8UP_pt0jk