Cronache, Salone del Libro 2024

Sì, quella era violenza!


Sofia Luna Passera e Martina Vadalà

Alfieri - Torino

Il 12 Maggio 2024, al Salone del Libro,  si è tenuta la conferenza di Cathy La Torre, nota avvocatessa e attivista italiana e autrice di “Non è normale. Se è violenza non è amore. E’ reato” (Feltrinelli). Dedicato ai nipoti, il libro ha l’intento di spiegare cosa sia normale e cosa nocivo in amore, sradicando il concetto di abitudine nel subire violenza. Un atteggiamento mascherato dalla passione e, talvolta, assunto senza consapevolezza, porta l’oppressore a commettere crimini inammissibili e a cambiare per sempre la vita della vittima. “Se mi lasci mi ammazzo” è una delle minacce maggiormente utilizzate nella violenza psicologica, la più penetrante e diffusa secondo l’autrice. 

Altre volte, invece, il carnefice nega le impressioni e le emozioni della vittima, commettendo gaslighting: una manipolazione mentale che crea  una distorsione della realtà, ponendo l’oppresso in una condizione di dubbio nei confronti di sé stesso. Frasi come “Sei tu che me lo fai fare”, “Lo faccio perché mi hai provocato”, “E’ tutto frutto della tua immaginazione” hanno destabilizzato le vittime al punto di farle ricorrere a trattamenti sanitari e all’assunzione di psicofarmaci. 

L’Italia, spiega Cathy, è stata più volte condannata dalla Corte europea dei diritti dell’Uomo per non aver offerto la giusta protezione alle persone soggette a violenze sessuali e discriminazioni di genere. 

“Non possiamo vivere in un Paese in cui gli adolescenti ritengono la gelosia e darsi i ceffoni cose normali, anzi indice di amore” Cathy ricorda quanto sia importante diffondere un’educazione che porti alla sensibilizzazione della società a partire dai giovani. 

L’obiettivo di questo libro è fornire gli strumenti e rendere consapevoli di una possibile via di uscita per scardinare la violenza. “Non colpevolizzate una persona che non riesce immediatamente a uscirne, aiutatela a farlo” è così che Cathy conclude l’incontro, lasciando uno spunto di riflessione e riponendo speranza nel cuore degli spettatori.

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