Cronache, Salone del Libro 2023

Salone Underground


Fabio Alessandria e Dario Bugnano

Liceo Alfieri - Torino

Il seguente articolo è frutto di un analisi svolta nel corso di 5 giorni e mira ad evidenziare la presenza dell’editoria underground al Salone del Libro.

 

Sono tanti i soggetti e le culture che attraversano il Salone, dai normali frequentatori alle case editrici. Di queste ultime, la maggior parte sono piccole e indipendenti e trattano tematiche e contenuti eterogenei: la cultura underground è proprio una delle tante identità rappresentate.

Per “cultura underground” s’intende, quanto meno nella descrizione di una casa editrice, una linea editoriale e letteraria antagonista rispetto alla cultura di massa, “ufficiale”.

D Editore è una delle case editrici del Salone più vicine alle pratiche underground, caratterizzata da un’impronta libertaria. Attinge, nella scelta di alcuni autori, all’ambiente anarchico di Roma e, analizzando collane e libri, è quanto mai evidente. Saggistica anarchica, sempre con uno sguardo rivolto alla contemporaneità, transfemminismo intersezionale, narrativa e fumettistica. Il filo logico e ideologico è chiaro anche in quest’ultima categoria: Fastwalkers, un hentai (fumetto pornografico giapponese) di Ilan Manouach, fumettista greco-belga, conta ben 500 pagine ed è interamente scritto tramite l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Altra opera dell’artista è One Piece, composto da tutti i volumi dell’omonimo manga e rilegato in un unico libro. Il fumetto, con un dorso alto 80 cm, è invendibile a causa delle sue dimensioni. Questi rappresentano a pieno il conceptual comic e la sua critica alla fumettistica istituzionale e ai diritti di autore. Una contestazione che si può estendere anche al mondo di Internet. Sono diversi i saggi che propongono la filosofia e l’etica hacker, basata sul libero accesso alle tecnologie informatiche, il rifiuto di un’autorità e la ripresa di possesso dei dati personali, in chiave comunitaria (banche dati, codici sorgente accessibili).

O ancora Titties, la prima graphic novel di Nour Hifaoui, disegnatrice palestinese, in collaborazione con il collettivo arabo transfemminista Samandal Comics: per ogni pagina un racconto di vita durante la pandemia, di esplorazione della sessualità e dell’emotività.

 

Nero è un’altra casa editrice, sviluppatasi da una free press online di arte contemporanea. A partire da progetti bibliografici d’arte – prodotti per mostre e musei, ma non distribuiti – si è espansa abbracciando la saggistica (collana NOT, Nero on Theory) e la narrativa, con lo scopo di portare in Italia quella theory controculturale tanto diffusa nel mondo anglosassone: dalle teorie accelerazioniste alle analasi sociologiche dei network. “Un tentativo di sintetizzare culture urbane e tematiche sociali” racconta un membro della redazione.

Finalità di Nero è dunque guardare al futuro, nel senso più lato possibile, come dimostra il podcast K-assandra, caricato sulla pagina web: “Guardare al futuro senza avere ansia”, secondo uno dei due autori.

Ma l’underground non è rappresentato soltanto da novelle case editrici: Agenzia X ne è un esempio. Nata nel 2006 dopo essersi divisa da Shake, la cui attività era iniziata già a metà degli anni ’80, si occupa di controcultura carica di un’esperienza decennale. Il target a cui sono rivolti i loro libri comprende tutte quelle persone che per un motivo o per un altro non possono o non riescono a leggere, ma che hanno un legame con l’ambiente libertario: dall’hip hop al rave al punk fino alla cucina psichedelica. Lo stand è condiviso con Edizioni Bipress, fondata anch’essa per dare voce agli scrittori scollegati dal mainstream e carica di una forte relazione con i movimenti politici antifascisti e libertari. La storia di Alexandre Jacob è una delle tante riportate nella narrativa della casa editrice: un racconto di carcere e un manifesto anticarcerario. Jacob era chiamato ladro gentiluomo, famoso epiteto del personaggio Arsenio Lupin (ispirato a Jacob).

A scardinare l’approccio più accademico e teorico della saggistica delle altre case editrici è GonZo EditorE, fondata nel 2017 e anarchica nell’organizzazione della linea editoriale. Stili, generi e temi tra i più disparati; le pretese per gli autori? “Buona comunicazione, buona prosa e qualcosa da dire” risponde il direttore. Risulta dunque chiaro quanto sia importante mantenere le identità letterarie degli scrittori e dei fumettisti. Perché sì, non ci sono solo racconti storici riproposti in chiave anti-canonica e ironica, documenti politici singolari e divertenti, ma anche una vasta gamma di fumetti. I più assurdi e dissacranti sono senza dubbio i componenti della trilogia di Salvini, un insieme di fumetti satirici in cui il protagonista è l’attuale ministro delle infrastrutture. Il primo si chiama Matteo Salvini: operazione Africa.

1 commento

Rispondi a Matteo Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *