“Come stai?” ”Abbastanza benissimo”: è con questa affermazione che Rocco Papaleo, autore di “Perdere tempo mi viene facile”, ha contagiato fin da subito il pubblico con il suo buon umore.
L’intervistatrice Daniela Lanni ha dato inizio alla presentazione della sua autobiografia oggi 12 ottobre, all’Oratorio di San Filippo Neri a Torino in occasione dei Portici di Carta, consigliando al pubblico di leggerla al più presto: è ricca di canzoni, aneddoti, poesie e c’è un QR code con cui poter risalire ad un brano scritto dall’autore. La musica è stata infatti una delle sue prime passioni, come è emerso dal racconto della sua infanzia sulla quale ha raccontato diverse vicende che spesso avevano come protagonisti i genitori, suoi più grandi sostenitori. Questi ultimi infatti gli hanno trasmesso valori che ancora oggi porta con sé: onestà e senso di responsabilità.
La Lanni ha poi fatto una digressione sulle origini di Papaleo citando una sua frase che definisce il libro come “la storia di uno che voleva andarsene, se n’è andato e ora vuole tornare”. Fin da giovane Papaleo ha avuto il desiderio di interfacciarsi con realtà diverse dalla sua e solo grazie alla produzione del film Basilicata Coast to Coast si è reso conto di quanto forte sia il legame tra l’individuo e le sue radici e quanto in realtà anche lui appartenesse alla sua terra. Prima dell’età adulta infatti non aveva mai dato importanza alle sue origini e ciò l’ha portato a trasferirsi a Roma. Qui ha prima iniziato il suo percorso studiando recitazione e lavorando come lavapiatti; il suo impegno ha fatto sì che presto potesse iniziare ad esibirsi nei teatri romani. Solo successivamente si è approcciato al mondo televisivo e infine al cinema. L’intervistatrice a questo punto ha spostato l’attenzione sui vari progetti cinematografici di Papaleo, sia come regista che come attore.
All’interno dei vari film in cui ha recitato, un tratto che l’ha sempre distinto è stato il suo non distaccarsi mai dalla sua personalità: infatti non è lui che deve immedesimarsi nel personaggio ma è il personaggio che deve entrare in lui; questo rende ogni ruolo interpretato dall’attore più umano.
Giunto purtroppo alla fine del tempo concessogli, Papaleo ha dovuto salutare il pubblico, visibilmente divertito dal suo talento e dispiaciuto di dover lasciare la presentazione.