“Buongiorno, questo è Morning, cominciamo…” Eh no! Buongiorno, questo è “Mi prendo il mondo” e noi siamo la Direzione Futura! E quanto al cominciare siamo già a metà dell’opera: questa manifestazione a Parma non poteva avere un avvio migliore!
Venerdì 26 gennaio, intorno alle 11, il pubblico di ragazze e ragazzi (ma anche tanti adulti “imbucati”) affollava le scale e i corridoi dell’Auditorium Paganini a Parma.
Tutte e tutti volevano ascoltare (e per una volta vedere) Francesco Costa, star dei podcast, maestro della rassegna stampa, vice-direttore de Il Post e attuale curatore della sezione informazione del Salone Internazionale del Libro di Torino.
Francesco è stato il settimo ospite a salire sul palcoscenico di questa manifestazione, fresco di ritorno da un viaggio negli States per raccontare le Primarie (in Iowa e in New Hampshire). Ed è salito sul palco per parlarci un po’ di sé, e del mondo dell’informazione.
Da piccolo imitavo i giornalisti dei telegiornali, con tutti quei fogli davanti, mi mancavano dei modelli vicini” (Francesco Costa)
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In questo incontro mattutino con tante e tanti studenti delle superiori, Francesco ci ha svelato alcuni retroscena del podcast e del suo lavoro in generale; cominciando dalle diciotto sveglie per potersi alzare prima delle cinque del mattino per poter preparare la rassegna della puntata di “Morning” ai dettagli un po’ amarcord della sua giovinezza, di quando era studente e si stava interfacciando con quello che sarebbe diventato poi il suo futuro.
La voce inconfondibile di Francesco ci ha rammentato che “la curiosità non riguarda solo chi si occupa di informazione. Si vive meglio e si ha un rapporto migliore con quello che sta attorno a noi se si è persone curiose. E questo vuol dire non farsi frenare dalla paura di quello che riconosciamo come diverso o lontano da noi. Avventurarsi fuori dalla comfort zone, mettersi in una situazione che può provocare un po’ di disagio. Possiamo essere persone migliori se ci sforziamo di avere le spalle larghe, se ci lanciamo in situazioni che possono provarci disagio. Se facciamo un passo più lungo, quello che otteniamo alla fine non è un trauma, ma ci fa avere esperienza di qualcosa che altrimenti non sarebbe accaduto.”
E a noi è sembrato un bellissimo insegnamento: come ha detto il nostro American Boy preferito “non esiste futuro che non possa essere intrapreso…senza sapere quello che abbiamo attorno a noi”.
Un’ultima annotazione: star a sorpresa dell’incontro è stato un particolare dado di spugna rossa chiamato catch box: inventato proprio per movimentare il dibattito è un microfo morbido e senza fili che si può lanciare nel pubblico, finché qualcuno non lo prende e non lo usa per condividere le sue riflessioni (come ha fatto Raffaele Gaito, nella foto qua sopra).
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Quest’articolo è stato realizzato a cura della Direzione Futura, un gruppo di 50 giovani tra i 15 e i 23 anni che ha ha risposto a una call di Salone del Libro di Torino, per collaborare alla creazione della prima edizione di “Mi prendo il mondo“: un programma di dialoghi, lezioni, incontri, andato in scena all’auditorium Paganini di Parma dal 25 al 28 gennaio 2024. Le foto utilizzate sono state scattate da Giulia Fasano.