Un controverso rapporto con il cibo

Una tematica insita all’interno del libro, che passa quasi in secondo piano, ma che è a nostro parere indispensabile valorizzare per capire meglio il personaggio di Pereira e il modo in cui opera, è il rapporto che egli ha con il suo corpo e con il cibo. Il legame con il corpo è per noi quasi il centro del romanzo, come un protagonista nascosto, che lo “spacca” in due: infatti vi è un “prima”, quando Pereira è come prigioniero e schiavo del suo corpo, che non sa controllare, così come non controlla quello che mangia, e un “dopo”, quando decide di farsi ricoverare in una clinica talassoterapica per migliorare la sua condizione.

Possiamo evincere questa scissione del personaggio nel suo rapporto con la frittata: “(…) frittate avrebbe voluto rispondere Pereira, mangio praticamente solo frittate, perché la mia portiera mi prepara pane e frittata e perché al Café Orquidea servono solo omelettes alle erbe aromatiche. Ma provò vergogna e rispose diversamente”.

Oltre a questo cambiamento, notiamo anche un profondo cambiamento di registro stilistico e sintattico: la prima parte del libro risulta quasi noiosa, routinaria, senza colpi di scena, caratterizzato dalla presenza quasi ossessiva del sintagma “sostiene Pereira”

Nella seconda parte invece questo sintagma diventa sempre meno frequente e Pereira assume un dinamismo che prima non possedeva, dando luce ai tratti più astuti della sua personalità; ora non è più schiavo del suo corpo, ma ne è padrone.

In questa parte si manifesta un climax continuo, che tiene il lettore in ansia pagina per pagina, fino ad arrivare ad un finale che lascia quasi perplessi, in cui il lettore ha tanto da chiedersi, da che fine abbia fatto il corpo di Monteiro Rossi a dove e che cosa farà il protagonista in futuro, se tornerà mai nel proprio Paese. 

Domande che restano tutte senza risposta. 

Questo sviluppo della trama che prende luogo grazie alla relazione tra uomo-corpo è molto ingegnosa ed è un tema piuttosto attuale, che ci fa interrogare anche su quale sia effettivamente la connessione tra corpo-cibo-mente e quanto le nostre azioni quotidiane sia influenzate da quello che assumiamo.

“frittate avrebbe voluto rispondere Pereira, mangio praticamente solo frittate, perché la mia portiera mi prepara pane e frittata e perché al Café Orquidea servono solo omelettes alle erbe aromatiche. Ma provò vergogna e rispose diversamente”.