Una cosa che ti ha colpito
Il paesaggio come specchio dell’anima di Arturo. Inizialmente l’isola rappresentava lui. Non osava andare oltre il suo mondo fantastico e illusorio per non perdere quel poco che aveva, quel poco che era tutto. Ma quando il filtro magico è sparito, Arturo non ci si rispecchia più; e il mondo e il mare che prima tanto lo intimorivano ora gli appaiono più suggestivi che mai. Ciò che prima rappresentava sicurezza e conforto, ora è disprezzo e malinconia.
In questo modo Arturo passa da crisalide a farfalla, uscendo dal suo involucro.
Una frase del libro da conservare
“Spesso certi nostri affetti, che presumiamo magnifici, addirittura sovrumani, sono in realtà, insipidi; solo un’amarezza terrestre, magari atroce, può, come il sale, suscitare il sapore misterioso della loro profonda mescolanza!”
“Una speranza, a volte, indebolisce le coscienze, come un vizio.”
“E d’un tratto, un rimpianto sconsolato mi si appesantì sul cuore, al pensiero del mattino che si sarebbe levato sull’isola, uguale agli altri giorni … ma no, anche l’estate, invece, sarebbe tornata immancabilmente, uguale al solito.”
Se questo libro fosse una canzone
“Let it be” – Beatles
“It’s my life” – Bon Jovi