Una cosa che ti ha colpito
La lettura del libro “La Peste” di A. Camus è stata pesante, a causa del tema trattato e dunque l’epidemia di peste nella cittadina di Orano, in Algeria, negli anni ’40 del secolo scorso, ma allo stesso tempo meditativa e riflessiva. Ho apprezzato molto la descrizione dettagliata dell’evolversi dell’epidemia da parte dell’autore e il fatto che questa tematica si riflette a pieno su ciò che stiamo vivendo noi oggi, da ormai anni. Come Orano venne colpita da un’epidemia di peste, anche noi oggi viviamo uno stato di emergenza sanitaria, dovuto al virus covid-19. Tutti siamo stati costretti improvvisamente ad abbandonare la nostra vita di tutti i giorni e adattarci presto alle restrizioni e alle regole prestabilite dallo Stato. Era come se ognuno si trovasse all’interno di una bolla intoccabile e ogni minima forma di contatto fisico era vietata. Così come gli abitanti di Orano abbiamo combattuto affinché potessimo debellare questo virus e nonostante il panico e la paura, siamo riusciti ad arrivare ad un traguardo positivo: la creazione del vaccino. C’è solo una differenza: Orano alla fine è riuscita a debellare definitivamente l’epidemia e noi ancora no; ma credo che presto potremo tornare a vivere alla normalità così come quest’ultima ha riaperto le porte della sua città.
Una frase del libro da conservare
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Commento su “La peste” di Rinaldi Nicole