Il corpo 2025, Laboratorio, Un libro tante scuole

Un’estate indimenticabile


Matteo Carbone

Liceo Scientifico Galileo Ferraris - Torino

Nome Scuola

Liceo Scientifico Galileo Ferraris

Città Scuola

Torino

Chi inizia a leggere il “Il corpo” aspettandosi un classico romanzo horror di Stephen King potrebbe restare spiazzato. Non ci sono mostri sovrannaturali o case infestate da fantasmi, almeno non nel senso tradizionale, eppure l’orrore non è del tutto assente.
I mostri descritti nel libro sono quelli interiori, presenti nella vita di tutti i giorni dei ragazzi: l’insicurezza (come quella di Vern), la violenza (come quella subita da Teddy da parte di suo padre), l’indifferenza (come quella dei genitori di Gordie nei suoi confronti), la povertà e i pregiudizi (come quelli di Chris).
Apparentemente la trama del libro è semplice: quattro ragazzi adolescenti che in una giornata torrida d’estate decidono di andare alla ricerca del cadavere di un loro coetaneo scomparso, spinti dal desiderio di “ricevere una medaglia” e “finire sui notiziari”.
In realtà si tratta di un racconto con un significato più profondo: non è la meta che devono raggiungere che conta davvero, ossia il luogo indicato dal fratello di Vern, ma il cammino che i ragazzi compiono insieme, durante il quale emergono il loro legame d’amicizia, i loro drammi familiari, le loro debolezze e paure.
Il breve viaggio che compiono è costituito da prove di coraggio, sfide tra di loro e superamento delle paure infantili e viene illustrato in modo così preciso e coinvolgente da permettere al lettore di immergersi completamente nell’atmosfera della storia: la descrizione del caldo opprimente che accompagna il loro cammino, dell’angoscia di trovarsi da soli di notte nel bosco o del terrore e del disgusto provato per le sanguisughe attaccate a tutte le parti del corpo, trasmettono le stesse sensazioni provate dai protagonisti.
L’adolescenza non è descritta da Stephen King in modo idealizzato, ma viene mostrata per quella che è: confusa, talvolta dolorosa, crudele e malinconica, ed è evidenziata anche dal linguaggio colloquiale e scurrile utilizzato dai ragazzi.
I personaggi, nonostante la loro giovane età, mostrano già consapevolezza della propria condizione e del mondo che li circonda: sanno che spesso le persone giudicano senza conoscere davvero e che per cambiare un destino che sembra già scritto, è necessario lottare. Il più consapevole è Chris, che tutti pensano diventerà un delinquente come i membri della sua famiglia; lui però sa di essere diverso e lo dimostrerà con ostinazione riuscendo addirittura a frequentare l’università. Nonostante ciò, nel libro traspare un senso di predestinazione a cui è impossibile sfuggire come quando Chris dice a Gordon che diventerà uno scrittore famoso o nel momento in cui escono tre croci durante il lancio della moneta (presagio di sventura che si concretizzerà con la loro morte precoce).
La narrazione di quell’estate fatta in prima persona da Gordie ormai adulto, conferisce un tono nostalgico a tutto il racconto. Anche il finale del libro contribuisce a questo senso di malinconia: il gruppo di amici, così unito durante quell’estate, finisce per separarsi, non per un motivo drammatico ma perché si cresce, si cambia e le strade inevitabilmente si separano.

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