Laboratorio, Un libro tante scuole

Una guerra contro l’indifferenza


Serena Lastilla

Liceo scientifico Fermi - III M - Bari

Nome Scuola

Liceo scientifico Fermi - III M

Città Scuola

Bari

Il messaggio che ci lancia Antonio Tabucchi con questo libro è quello di combattere il peggior mostro dell’umanità: l’indifferenza. Non bisogna rimanere con la bocca tappata per la paura di quello che potrebbe accadere, ma intervenire contrapponendo all’indifferenza la conoscenza.
Insomma seguire l’esempio di Marta, Monteiro Rossi e Pereira, che hanno combattuto la dittatura di Salazar a costo della loro vita, mantenendo elevati i loro valori. Quello che più mi ha fatto avvicinare ed affezionare a questa storia, è stata la capacità e la volontà di Pereira, un uomo abitudinario e dalla vita monotona, di opporsi a quel silenzio comune, dettato dalla paura, e denunciare pubblicamente l’irruzione a casa sua da parte della “polizia politica” del regime.
Questo cambiamento è sottolineato anche dal ritmo del romanzo, che nell’ultimo capitolo si velocizza, poiché entrano in gioco i sentimenti e le emozioni: il senso di protezione nei confronti di Monteiro Rossi da parte di Pereira, che poi si tramuta in senso di ribellione per far sì che il gesto di Monteiro non venga sprecato ma sollevi i cittadini e dia un aiuto nel progresso della Storia.
La trasformazione di Pereira ha inizio con l’incontro e la conoscenza del protagonista con il giovane partigiano Monteiro e la sua fidanzata, Marta, ma è proseguita dal dottor Cardoso, che lo ospita per un po’ nella sua clinica talassoterapica.
Il dottor Cardoso aiuta Pereira da un punto di vista fisico e psicologico, insegnandogli una teoria filosofica molto interessante, che lo cambierà: la teoria della confederazione delle anime. Una sua esortazione che mi ha fatto particolarmente riflettere è stata: “la smetta di frequentare il passato, cerchi di frequentare il futuro”. Infatti, per quanto possa essere bello e rassicurante rifugiarsi nei ricordi del passato, questo non reca benefici né nel presente né nel futuro, anzi, fa perdere la cognizione del tempo e non aiuta nel progresso della società.

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