Il corpo 2025, Laboratorio, Un libro tante scuole

Un corpo che ci apparteneva


Alessandro Barbato

Istituto Lucio Lombardo Radice - Roma

Nome Scuola

Istituto Lucio Lombardo Radice

Città Scuola

Roma

Stephen King é uno dei padri fondatori del genere horror e thriller nell’ambito dei romanzi. Vive nel Maine e le storie sono state fonte d’ispirazione per molteplici film. In questo romanzo King ci racconta l’avventura spensierata di un gruppo di amici che si mette in cerca di qualcosa che li turberá parecchio. L’avventura che li aspetta sará ardua e piena di ostacoli e i protagonisti verranno inondati continuamente da un senso di paura e ansia costante. King ci racconta questa storia dal punto di vista di uno dei personaggi Gordie, immedesimandosi in lui da adulto che decide di fare un romanzo su questa vecchia vicenda che gli è capitata. Gli altri membri del gruppo sono Teddy, Vern e Chris, tutti provenienti da famiglie problematiche e situazioni difficili.

Il personaggio che piú mi ha suscitato interesse é Chris, a parer mio quello che dentro di sé aveva più di tutti. A causa della cattiva luce da cui veniva illuminato dalla sua famiglia è stato vittima di innumerevoli ingiustizie nel corso della sua vita, ma questo non gli ha impedito di diventare una persona ricca di personalità, bontà e senso di protezione verso coloro che ama. É lui che si mette a capo della ricerca anche se non esplicitamente, e nel corso dei giorni svelerá aneddoti e riflessioni che cattureranno l’attenzione del lettore.

Ciò che mi ha fatto provare questo romanzo non é semplicissimo da spiegare, un misto di malinconia, tensione e fratellanza che cattura perfettamente il senso di perdita dell’infanzia. Nel passo del testo ‘Io fissai Chris senza parole per il disgusto. Lui mi sorrise, ma era un sorriso tirato, spaventato, che non corrispondeva all’espressione degli occhi. “É solo un forse”’ Chris fa una confessione importante, secca e rassegnata, portandomi quasi a rabbrividire per la scorrettezza del gesto che ha subito. L’opera ha anche una connessione importante con l’autore, la scelta di soffermarsi spesso sul nucleo famigliare dei ragazzi e di descriverne le atrocitá fa riferimento proprio a ció che ha passato King, anche lui abbandonato dal padre e vittima di un’infanzia difficile. Per dare un’idea dello stile di King e di come sia un maestro nel trasmettere concetti importanti attraverso un linguaggio accessibile eccovi un estratto:

‘Nessuna parola, nessuna combinazione di parole, può richiudere i morsi dell’amore.È l’esatto contrario, se le ferite si asciugano, le parole muoiono con loro. Fidatevi di me. Mi sono fatto una vita con le parole, e so che é cosí.’

É incredibile l’abilità che ha nell’improntare certe sensazioni profonde nella mente del lettore, tanto da portarti a rileggere più volte la stessa frase. Per non parlare di quanto ti tenga attaccato al libro nei momenti di tensione e di come riesca a farti visualizzare chiaramente le immagini. I temi e i contenuti sono un altro dei punti di forza del libro, per darvi un’idea cito questo passaggio: ‘Le cose piú importanti sono le piú difficili da dire perché le parole le sminuiscono’.  Una frase semplice all’apparenza ma contiene una grande veritá a cui forse noi non facciamo caso, ma se scaviamo a fondo dentro noi stessi allora lo sentiamo, quel senso di tentennamento prima di dire a qualcuno qualcosa di importante, perché le parole una volta pronunciate non suonano piú cosí grandi come ci sembravano. E le parole, tra amici, tra fratelli, hanno importanza. Se potessi riassumere il libro in una frase sceglierei questa: se avete voglia di leggere un libro sulla malinconia infantile, sull’amicizia, sul percorso di crescita che faranno un gruppo di ragazzi attraverso un’avventura unica e se amate lo stile di King, questo é il libro che fa per voi.

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