Il corpo 2025, Laboratorio, Un libro tante scuole

Tu non puoi salvarli, puoi solo annegare insieme a loro


Gabriele Di Fazio, classe 3ABA

Istituto tecnico agrario "G.Garibaldi" - Roma

Nome Scuola

Istituto tecnico agrario "G.Garibaldi"

Città Scuola

Roma

“Tu non puoi salvarli, puoi solo annegare insieme a loro”

In tutta la mia vita, non penso di aver letto mai una storia che spieghi così chiaramente e senza mezzi termini il passaggio dell’età infantile all’età adolescenziale, e la consapevolezza che ne deriva.

Mi ha colpito molto un brano nella seconda metà del libro, un passo che mi ha fatto riflettere a fondo sul cambiamento, a cui tutti noi siamo sottoposti ad un certo punto della nostra vita, che ci fa compiere scelte cruciali. Il protagonista e narratore della storia, Gordon Lachance , racconta una storia ai suoi amici che però non comprendono completamente, almeno non tutti: uno di loro, Chris, si complimenta subito con Gordie per la storia, sottolineando il fatto che gli altri due amici (Teddy e Vern) non l’avevano capita fino in fondo, per la sua complessità troppo elevata. A quel punto i due amici si addentrano in un discorso che potrebbe tenere benissimo un adulto: Chris sostiene che, lui, Teddy e Vern sono destinati ad un futuro di lavori in fabbrica, circondati da idioti come loro che non hanno alcuna voglia di studiare o hanno problemi in famiglia che impediscono loro di elevarsi socialmente , mentre Gordon, con la sua intelligenza, inventiva e creatività, sarebbe stato in grado di costruirsi una vita decente, circondato da persone come lui e con le sue stesse passioni. Gordon inizialmente nega le affermazioni dell’amico, ma lentamente, capisce che Chris ha ragione, capisce che non può salvare nessuno dei suoi amici, ma può solo annegare con loro. Alla fine del libro, le predizioni di Chris si avverano, e nel momento in cui Gordon scrive la storia, i suoi tre amici che lo avevano accompagnato in quel viaggio alla ricerca del “corpo” sono tutti morti.

Penso che qui, il libro dia un grande insegnamento, fa riflettere non solo sull’aspetto della consapevolezza delle proprie azioni, ma anche sul fatto che, le amicizie non durano per sempre, e che se a volte si prolungano più del dovuto, possono portare non più gioia e spensieratezza, ma tristezza e rimorso. Nonostante “Il corpo” sia una storia ambientata in un’America rurale degli anni ’60, che sicuramente influisce molto sul racconto, gli eventi che accadono si possono riflettere anche nelle nostre vite, facendoci porre domande come queste: ho lasciato i miei vecchi amici d’infanzia per crescere interiormente? Mi identifico in Gordon o in Chris? È giusto abbandonare i propri amici per seguire la propria strada? È una cosa egoista? Il racconto descrive un momento della vita molto particolare, dove di solito una persona inizia a prendere consapevolezza delle proprie azioni e a pensare con la propria testa senza genitori, dove ogni decisione sembra giusta e allo stesso tempo sbagliata: ho ancora chiaro in mente quel periodo della mia vita, perché è passato relativamente da poco, ed io, almeno, l’ho vissuto così. L’estate, nel libro, è considerata “l’ultima estate”, l’ultima estate dell’infanzia, l’ultima estate senza pensieri. Chris, nonostante la sua età giovane, è ben cosciente del futuro portato dalle sue scelte, ed è qui che ci poniamo un’altra domanda: si può fare qualcosa per cambiare il futuro? Siamo ancora in tempo? Nella storia, Chris stava per sfuggire dal suo triste futuro, con l’aiuto di Gordie, solo che durante l’università rimase ucciso in una rissa prima di poter fare qualsiasi cosa: che cosa ci vuole dire Stephen King in questo passaggio? Chris non poteva scappare dal suo futuro? Oppure che bisogna essere grati del tempo che abbiamo e che la morte è sempre dietro l’angolo? Secondo me, la seconda è corretta,voglio avere una versione più ottimistica, anche se, come ci dice il libro, le cose brutte accadono sempre. Chissà, forse anche il corpo di Ray Brower rappresentava una figura destinata a rimanere per sempre bambina, senza compiere mai la sua “ultima estate”.

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