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Un corpo, un gruppo, mille avventure ed emozioni
“Crescere significa lasciarsi qualcosa indietro”: Stephen King utilizza uno Stile diretto arricchito da dettagli che fanno immergere il lettore nell’atmosfera degli anni ’60. Le descrizioni dei personaggi e soprattutto dell’atmosfera sono ben articolate e ti fanno creano un immagine ben precisa in testa, con l’utilizzo di molti dialoghi dati dalla vastità di personaggi , i personaggi principali sono: Gordie, Chris ,Teddy , Vern. L’incipit è molto convincente attrae molto e ti lascia molte curiosità che ti invogliano a leggere lasciando suspense infatti per questo lo definirei un libro scorrevole. Il libro infatti inizia così: “le cose più importanti sono le cose più difficili da dire”, e come già detto appunto questo libro fin dalla prima frase lascia curiosità e voglia di leggerlo per i lettori.
Ritornando alla citazione con cui ho aperto la mia recensione direi che questa frase rappresenta il libro poiché questo libro è scritto dal protagonista, Gordie , Stephen King che racconta il suo passato adolescenziale tra crescita, amicizia, avventura , paura , speranza e perdita. Ho apprezzato molto lo stile di questo libro e non mi è pesato per niente leggerlo perché mi ha incuriosito molto a differenza di altri libri che ho letto.
Stephen Edwin King è nato il 21 settembre 1947 a Portland nel Maine. Suo padre Donald Edwin King abbandonò la famiglia quando Stephen aveva solo due anni, lasciando la madre crescere lui e suo fratello David da sola. Questo è un momento, un evento importante che segnò l’ adolescenza e la crescita di Stephen, lui iniziò a scrivere fin da adolescente storie horror e fantasy, tra le sue opere più famose troviamo “Carrie-lo sguardo della morte”, “It” e molte altre tra cui “The body”.
Il libro parla di quattro ragazzi che passavano tutti i pomeriggi insieme della loro ultima estate, Gordie ,Chris ,Teddy , Vern un gruppo di amici che sembra vivere nella quotidianità fino al punto di rottura della storia, quando si viene a sapere che il corpo di un loro coetaneo scomparso da giorni si trovava nel bosco vicino la loro città e decisero di intraprendere questa avventura alla ricerca del cadavere in un viaggio fatto di paure, spazzi di gioia, speranze, crescita, diventano un ricordo indelebile sull’amicizia e sul diventare adulti. Tra i personaggi troviamo Gordie La Chanche, il narratore nonché protagonista e giovane aspirante scrittore e personaggio molto interessante; Vern Tessio, innocente, un po’ goffo, una nota di leggerezza al gruppo; Teddy Duchamp, personaggio molto segnato dalla violenza nonché simbolo di dolore; infine Chris Chambers nonché il mio preferito è un leader naturale del gruppo, simbolo di speranza. Mi colpisce il legame che ha con il padre che ha combattuto in Normandia ed è considerato un eroe infatti stimato molto da Chris, inoltre mi colpisce il legame di amicizia che crea con Gordie nel credere in lui perché potrebbe diventare qualcuno in futuro a differenza delle parole che spende per Vern e Teddy, considerati un po’ più stupidi da Chris.
“Il corpo è solo un involucro”: questa citazione mi ha colpito molto perché questo libro gira tutto intorno a questo corpo che porta diverse emozioni a questi ragazzi. Tra cui la nostalgia: la storia evoca ricordi dell’ infanzia di amicizie sincere e di momenti spensierati. I lettori possono ritrovare la propria giovinezza nei legami e nelle esperienze dei protagonisti; l’empatia dei personaggi, che permette ai lettori di ritrovarsi in loro, nelle loro esperienze e nelle loro paure; il coraggio e la speranza, attraverso principalmente il personaggio di Chris, che per la sua determinazione nel poter superare qualsiasi avversità: questo fa rispecchiare molto in lui i lettori più coraggiosi, ma non solo. Vale la pena leggere questo libro perché racconta un percorso di crescita ed evoluzioni con varie emozioni, lo consiglierei molto agli adolescenti per fargli passare un po’ di paure e dargli un po’ di coraggio ma anche ai più adulti per ricordare loro i momenti adolescenziali passati, che sono i migliori momenti che si vivono nella vita.
“Siamo tutti un po’ persi”: in questo libro escono vari temi tra cui l’amicizia, la crescita la perdita sono tutti molto importanti poiché il libro è incentrato tra l’amicizia dei ragazzi e quanto un amico possa salvarti nei momenti di difficoltà o come la perdita che si vede come tema all’inizio nella ricerca del cadavere perso costringendo i ragazzi a confrontarsi con realtà forti della vita come la morte ma anche con la perdita lo scioglimento nel corso del libro che avranno tra loro. Ma secondo me il tema principale è la crescita che avviene tra i ragazzi tra l’era adolescenziale e quella adulta con tutta la nostalgia che ci da King raccontando del suo passato o anche con la crescita personale e con l’essere maturi che si può cambiare. In questo libro rivedo molto ‘Il giovane Holden’, un film che parla di questo ragazzo che durante l’adolescenza subisce eventi che lo segnano, poi però crescendo sviluppa una forza e una maturità che lo fanno cambiare. Rivedo molto questo tratto nel protagonista del libro Gordie e nei loro percorsi di crescita simili.
Se dovessi riassumere il libro in una frase sarebbe “l’amicizia può creare molti più ricordi in un istante che per tutta la vita”: con questa frase direi che l’amicizia può salvarti, e ogni tipo di amicizia è importante, perché, anche se un amicizia non dura per sempre, se ha creato dei ricordi e momenti indimenticabili te la porterai per sempre dietro come nel caso della storia qui raccontata.