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Il viaggio senza ritorno
”Non ho mai avuto amici come quelli che avevo a dodici anni. Gesù ma chi li ha?” Questa frase esprime l’essenza più pura di ‘The Body’, un’opera che va ben oltre il racconto di una semplice avventura infantile. Questo libro parla di amicizia, quella vera, quella che si vive solamente durante l’infanzia, dove tutto è assoluto ed ogni emozione è totalizzante. I temi centrali di questo libro sono l’amicizia, l’infanzia, la perdita dell’innocenza e il valore del ricordo. Questi temi sono coloro che ti accompagnano quando sei ancora spensierato, quando per te, le cose che accadono al di fuori , non importano, quando semplicemente ti godi il presente e non pensi ad altro. Infatti, King, con questo racconto, ci fa capire come tali temi e ricordi ti formano e ti accompagnano per il resto della vita. Quest’opera mi ha fatto ricordare quelle estati in cui ero felice con i miei amici, quindi a quei legami d’infanzia che purtroppo non torneranno più. Questo libro lo consiglio a chiunque ha nostalgia per i tempi perduti, per chi vuole interrogarsi sul tema dell’amicizia e del crescere, ma anche a chi piacciono le storie intime, quelle vere, quelle che non si scordano mai.
Stephen King, noto per i suoi romanzi horror come il famosissimo “Shining”, qui, invece, ci mostra il suo lato più umano, nostalgico e delicato. La trama parla di questi quattro ragazzi -Gordie, Teddy, Vern e Chris- che vanno in cerca del corpo di un ragazzo scomparso della loro città, Castle rock. Durante questo viaggio, però, i ragazzi trovano qualcosa di più prezioso del corpo, trovano una parte di loro stessi. Proprio per questo aspetto, il personaggio che mi ha colpito di più e stato Chris. Chris è un ragazzo intelligente, molto riflessivo, infatti è l’unico del gruppo che porta calma, che riesce a far aprire gli altri membri del gruppo. Inoltre, è un ragazzo molto forte, nonostante la vita segnata da difficolta personali. In particolare, è da sottolineare il suo rapporto con Gordie, quello, che a parer mio, rappresenta il cuore emotivo del libro. Questo rapporto rappresenta perfettamente una connessione vera, che ti salva, anche solo per una estate. Leggendo ‘The Body’, ho notato che questa storia si collega molto alla vita dell’autore. Questo perché nel racconto tutti i personaggi hanno problemi familiari che li caratterizzano molto, ciò è accaduto anche a King da piccolo, quando suo padre lo abbandonò, ciò, come ha detto anche lui, lo ha influenzato molto nella sua vita personale e nella sua vita professionale.
“L’amore ha denti, morde, […] nessuna combinazione di parole può chiudere quei morsi d’amore”. Questo passo del libro mi ha aiutato a capire lo stile di King, uno stile diretto e sincero, capace di far emozionare. Di questo stile mi ha colpito soprattutto il fatto che, l’autore, non vuole stupire o impressionare il lettore, ma vuole toccare le corde più sensibili del cuore di colui che legge. Mi ha impressionato, anche, la naturalezza con cui scorre la storia, lasciando spazio alle riflessioni e alle emozioni più vere, quelle che rimangono anche dopo aver chiuso il libro.
Durante questo romanzo ho provato nostalgia e malinconia, perché mi sono sentito come se venissi trasportato in quell’estate e fossi il quinto ragazzo del gruppo e provassi le stesse emozioni dei protagonisti. Poi ho provato anche un po’ di stupore perché come dice Chris disse: “Io, Teddy e Vern frequenteremo i corsi professionali e staremo a grattarci le palle con il resto dei ritardati […] Tu incontrerai un sacco di ragazzi nuovi e intelligenti”. Ho provato tale emozione perché da questa frase ho capito come le amicizie ti segnano per tutta la vita, ma sono fragili e a volte bisogna lasciarle perderle per andare avanti con la vita. Infine, per concludere, ho scelto una frase per riassumere il libro, “ci sono amicizie che durano anni, ma che ti rimangono dentro per tutta la vita”.