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Ho trovato questo libro molto interessante e affascinante perché ne “Il corpo” King ci dà visione di una narrazione realistica e contemporaneamente immaginaria. Affronta le tematiche “horror “ (il cadavere da trovare) come negli altri suoi libri, tipo “It”. Tuttavia ci fa riflettere, anche entrando nella tematica inquietante, sul significato dell’amicizia.
I protagonisti partono molto impauriti ma poi si conoscono meglio a vicenda, scoprono di essere astuti e forti, e affrontano vari ostacoli. Soprattutto, King ci fa capire che l’amicizia può essere anche un elemento di salvezza, viste le situazioni familiari di ognuno dei protagonisti. L’autore ci invita a riflettere sulla mortalità e sulla bellezza effimera della vita, e ciò può essere riassunto dalla sua frase: “A volte, le cose che ci spaventano di più sono quelle che ci rendono più vivi”.
In King riscontriamo che l’horror non è horror: è solo la sua vita passata che viene trasformata in libri, attraverso similitudini e paragoni.
Ne “Il corpo” racconta che si può avere anche una famiglia disastrata ma se si vuole si può fare di tutto, anche andare alla ricerca di un cadavere che nessuno aveva mai trovato e tutto questo è possibile avendo coraggio, ma soprattutto potendo contare su buoni amici.