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Tabucchi inserisce la narrazione della vicenda in due mesi di un’estate nella capitale portoghese su cui pesano la dittatura di Salazar, gli echi della guerra civile spagnola ed accenni ad un’Italia stretta nella morsa del fascismo.
La narrazione è affidata ad un narratore esterno al quale questa è stata a sua volta narrata dallo stesso Pereira, indicatore principale di tale aspetto è la continua ripetizione dell’espressione “sostiene Pereira”.
Il dottor Pereira, il cui punto di vista è adottato dall’autore, è il protagonista della vicenda, uomo sovrappeso e malato di cuore, è rimasto vedovo anni prima e si occupa della redazione della pagina culturale di un giornale apolitico di Lisbona. In cerca di un apprendista egli si imbatte in Monteiro Rossi, i cui articoli si rivelano essere impubblicabili, politicizzati e nemmeno autentici, accanto al giovane infatti c’è Marta, anch’essa attiva in politica e in una relazione con Monteiro.
La vita di Pereira è scandita dalla sua attività in redazione, i pasti al caffè con qualche interlocutore o nella solitudine della sua casa. Il racconto si svolge interamente a Lisbona, fatta eccezione per la settimana passata da Pereira in una clinica.
Una forte influenza sulla vita del dottore è esercitata dalla mancata elaborazione del lutto della moglie, tale mancanza lo condanna a non essere padrone del proprio io, il quale viene recuperato solo nella fase finale del libro quando Monteiro Rossi, fuggitivo e ricercato, viene ucciso in casa del dottore che lo stava ospitando. E’ a questo punto che il protagonista ritrova una propria forza e, denunciato l’accaduto sul giornale, fugge dal paese.
Il giornalista no possiede nessuna caratteristica eroica che lo metta in risalto, anzi egli non si informa neppure attraverso giornali stranieri e rimane di conseguenza all’oscuro di ciò che succede fuori dal Portogallo; tuttavia compie un percorso di formazione che raggiunge il suo apice nel momento in cui il regime a cui avrebbe dovuto da tempo ribellarsi colpisce il ragazzo in cui rivede il figlio che non ha mai avuto.
