Il corpo 2025, Laboratorio, Un libro tante scuole

L’eco amaro: il ricordo di un’amicizia perduta


Giulia D’Agostino

IIS Gerolamo Cardano - Milano

Nome Scuola

IIS Gerolamo Cardano

Città Scuola

Milano

“Il corpo” non è solo la storia del ritrovamento di un ragazzo morto, ma soprattutto un racconto malinconico sull’amicizia e sul passaggio all’età adulta. L’avventura dei quattro protagonisti cambierà la loro vita, facendo diventare questa esperienza un rito di passaggio modificando i loro legami e costringendoli ad entrare nel mondo degli adulti. Gordie, Chris, Teddy e Vern sono scomparsi per quasi due giorni d’estate nel 1960, per andare a cercare il cadavere di un ragazzo morto, i quattro protagonisti erano spinti da una brama di eroismo e volevano finire nel giornale ed essere ammirati per aver ritrovato il ragazzo. Ma dopo aver fatto il viaggio con alcuni spiacevoli incontri, il corpo di Ray Brower viene trovato e i ragazzi si rendono conto che era un loro coetaneo, che come loro aveva i suoi sogni e una vita davanti che è stata tolta, infatti da questa avventura i protagonisti si aspettavano di trovare qualcosa di spettacolare da arrivare fino ai giornali ma alla fine realizzano che non c’era nulla per cui essere celebrati in quanto: “Quel ragazzo era morto. Non era malato, non stava dormendo”. Il corpo di Ray Brower diventa così metafora di un percorso di crescita, di scoperta di sé attraverso lo sguardo e il sostegno degli altri ed è servito per rafforzare un legame che li segnerà per sempre. L’amicizia di questi ragazzi come viene detto dallo stesso Gordie è destinata a fallire a causa delle circostanze familiari ma anche economiche, l’unico che stava per riuscire a non annegare è stato Chris, mentre Teddy e Vern che ormai avevano preso la loro strada abbandonando gli altri due infine sono riusciti a portare anche Chris nelle profondità. I legami fra questi 4 ragazzi sono evidenziati dai dialoghi, molto spesso ruvidi, ma che giocano ad avere un ruolo importante nella storia, attraverso la potenza delle parole si riescono a plasmare i ricordi.

“Le cose più importanti sono le cose più difficili da dire”, la frase introduttiva che va a segnare tutto il corso del libro, all’avvistamento della cerva al fatto che nessuno dei quattro ha mai più parlato di quella esperienza di inizio settembre. “Il corpo” non è un horror come ci si aspetterebbe da Stephen King, ma una storia che riflette sulla caducità della vita, che inquieta con i suoi momenti di tensione, ma che soprattutto va a scavare nelle dinamiche delle relazioni e lascia spazio alla riflessione.

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