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La storia narrata nel libro Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi, si svolge nella Lisbona degli anni ‘30, durante lo scoppio della guerra civile spagnola. Pereira è un giornalista che cura la pagina culturale di un piccolo giornale, il “Lisboa”. Egli è vedovo, la moglie è morta di tisi e da quel tragico momento Pereira è ossessionato dall’idea di morte, dall’anima. Egli è un uomo ancorato al passato e alienato nel suo presente. È questa la contraddizione più forte che spiega l’anima del protagonista. Come può un giornalista acculturato come Pereira, non sapere cosa stia succedendo nella sua città, nel suo Paese, in un periodo così tragico? Egli si culla nel suo dolce, felice passato, trascorso con sua moglie; si chiude in una bolla, che, però, scoppierà quando incontrerà due giovani, Monteiro Rossi e Marta, che con la loro energia, vivacità e grinta, scombussoleranno la sua finta tranquillità. Pereira rivedrà nelle anime dei due la sua gioventù e, nel loro amore giovane e passionale, l’amore che una volta lo legava alla moglie. Tabucchi con questo libro propone un personaggio in cui tutti possono immedesimarsi, poiché ognuno è ancorato a momenti del proprio passato che fatica a lasciar andare, rischiando, però, di non percepire il presente per quello che è. Tutti oggi vivono uno stato di alienazione, ma solo chi ha il coraggio di accogliere a sé la vita, come Pereira, può iniziare realmente a esistere.
