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Il romanzo “Sostiene Pereira” è ambientato nel 1938 a Lisbona, durante la dittatura di Salazar, ha per protagonista un giornalista della pagina culturale del “Lisboa” e in particolare si concentra sul suo cambiamento interiore: un cambiamento dettato da diversi incontri che stravolgeranno completamente la sua vita. Il primo incontro è quello con Monteiro Rossi, un giovane laureato che scrive articoli su scrittori antifascisti che non possono essere pubblicati a causa della censura. In questo ragazzo Pereira rivede il figlio che non aveva potuto avere con la moglie ormai morta e ammira il suo coraggio di oppositore. Il secondo incontro avviene sul treno con una signora ebrea che, una volta scoperto il suo ruolo da giornalista, lo incoraggia ad agire contro il regime. Il terzo incontro accade nella clinica del dottor Cardoso, amante della letteratura francese. Oggetto delle conversazioni tra i due non sono solo le cure e i libri ma anche le teorie psicanalitiche: in particolare quella della confederazione delle anime nella quale Pereira si rivede perché capisce che deve dare più spazio ai suoi sentimenti di giustizia e rivalsa. Il quarto e ultimo incontro avviene di nuovo con Monteiro Rossi, il quale, rientrato dalla guerra civile spagnola, si rifugia a casa di Pereira. Questi lo aiuta a nascondersi ma non riesce ad opporsi ad alcuni finti poliziotti in borghese che fanno irruzione in casa sua. Pereira cerca di dissuaderli e di mandarli via in ogni modo, anche con l’ausilio della violenza, tuttavia essi riusciranno a trovare Rossi e ad ucciderlo. Tutti questi incontri trasformano il protagonista, da un uomo legato alle nostalgie del passato, disinteressato al mondo e alla politica, a un uomo coraggioso e determinato che si rivela in grado di schierarsi politicamente contro le ingiustizie del regime pubblicando l’articolo nel quale denuncia l’assassinio di Monteiro e le leggi oppressive della dittatura.
