“Il corpo”: perché vale la pena leggerlo?

“Il corpo” è un romanzo di Stephen King, scritto nel 1982 e ambientato nel 1960, che racconta di quattro ragazzi di 12/13 anni: Gordie, Chris,Vern e Teddy. Questi vanno a cercare il cadavere dell’ormai morto Ray Brower, deceduto per colpa di un treno, e che era stato rinvenuto per la prima volta da alcuni ragazzi più grandi, che però lo lasciarono lì. Proprio da questo episodio inizia il vero racconto di “Il corpo”: i quattro protagonisti partono da casa, passano per la discarica del paese, per poi arrivare ai binari della ferrovia camminando per 25 km. Nel momento tanto atteso del ritrovamento del cadavere, arriverà pure una tempesta di fulmini fino all’ultima parte in cui i protagonisti si scontrano con i più grandi e decidono di lasciare lì il corpo per non essere incastrati dalla polizia. Il narratore Gordie alla fine del racconto (e anche in diversi punti all’interno di esso) effettua delle digressioni temporali fino al 1982, epoca in cui anche nella finzione lo stesso personaggio è diventato uno scrittore affermato. Il linguaggio del libro inizialmente è molto volgare per entrare nel contesto della gioventù dell’America del 1960, in mezzo ci sono poche parolacce, e ritorna ad essere volgare solo alla fine nello scontro, prima descritto, tra i protagonisti e i ragazzi più grandi. Per i quattro ragazzi questa è la loro ultima estate da ragazzi, perché dopo si dovranno separare e Chris e Gordie rimarranno insieme mentre Vern e Teddy si isoleranno dal gruppo e rimarranno con i ragazzi che decidono di non prendere la scuola sul serio e di fare gli “scemi”. In conclusione consiglio il libro un po’ a tutti quelli che cercano un libro di avventura divertente e scorrevole, anche se ha parecchie pagine.