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“Potresti distruggermi se solo tu volessi, dicono i suoi placidi occhi marroni. So che sai cosa stava succedendo prima che morisse. Ma è l’unico modo che avresti per distruggermi, dico bene, Chico?”
Questa è una citazione presa da un punto abbastanza particolare del libro, dove il protagonista racconta una storia scritta da lui molto analoga alla sua. Ad essa, è dedicato un intero paragrafo. Generalmente, lo stile del libro è molto particolare. Personalmente, ho trovato alcuni punti molto scorrevoli grazie al linguaggio usato, ai temi trattati e all’interesse che suscita la trama. Altri passaggi invece, possono risultare più difficili da leggere. Questo perché essendo i protagonisti molto giovani, King ha deciso di adattare qualche soluzione particolare per lo stile, come ad esempio la ripetizione della congiunzione “e” più volte di seguito, la separazione di alcune frasi con un frequente uso della punteggiatura e a volte, l’uso del discorso diretto che spezza a metà alcune frasi.
Parlando dell’autore, Sephen King è uno degli scrittori più famosi e riconosciuti di tutto il mondo. Vive nel Maine, negli Stati Uniti e i suoi bestseller thriller e horror hanno ispirato numerosi film, libri e serie televisive. Questo libro in particolare, è uscito in edizione speciale dal “Salone Internazionale del Libro Torino”. Parla di alcuni ragazzi tutti intorno ai 12 e 14 anni che vivono nella Gran Bretagna degli anni Sessanta. Durante una qualsiasi estate, scoprono che è stato trovato il corpo di un ragazzo circa della loro età sulle rive di un fiume. Intraprendono così un viaggio verso il fiume che li metterà alla prova sotto molti punti di vista sia fisici, sia mentali, sia morali. Dovettero affrontare i tortuosi sentieri di “Castle Rock”, il forte caldo della stagione e alcuni litigi che metteranno a dura prova la loro amicizia e tenacia.
A proposito di ciò, l’amicizia è un tema che ho notato esser trattato con molta cura. Viene ritratta con vari “colori”: è un motivo di unione, per le sere passate sulla loro casa sull’albero a giocare a carte, leggere riviste di true crime e fumare sigerette; è trattata come motivo di scontro, come ad esempio quando Gordon, il protagonista principale, tira via dai binari Teddy, finendo quasi per picchiarsi seriamente con lui; è motivo di preoccupazione dato che, dopo quell’estate, sarebbero “diventati grandi”. Erano preoccupati di perdersi visto che sarebbero andati tutti in istituti scolastici differenti, ma erano anche felici di come tutti sarebbero stati ammessi negli istituti che speravano.
Personalmente, il libro mi ha suscitato varie emozioni dati alcuni passaggi. Ad esempio, nello stesso passaggio citato prima dove Teddy venne tirato via dai binari, ho provato preoccupazione e stranezza a ausa della nonchalance di Teddy riguardo alla situazione e all’arrabbiatura dopo esser stato letteralmente salvato. Mi ha anche suscitato un po’ di paura il passaggio dove Vern si trovò nascosto da suo fratello ed un suo amico mentre essi parlavano di alcuni affari loschi. Inoltre, il libro nel suo complesso, mi suscita anche gioia nel vedere i protagonisti felici tra di lorom nonostante la loro complicata situazione a casa e vivendo in anni difficili con pochi spiccioli al giorno.
In conclusione, se dovessi attribuire una canzone a questo libro, sarebbe “So Far Away” degli Avenged Sevenfold. La canzone parla di lontananza, nostalgia, momenti felici in compagnia, perdita ed unione e la trovo molto adatta al libro data sia la futura separazione dei personaggi, sia la loro ferrea unione. In fine, consiglio questo libro per il suo stile particolare, la trama molto ben articolata e la cura con cui vengono trattati e trasmessi i temi.