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Il cuore del racconto è l’amicizia tra Gordie, Chris, Teddy e Vern. Anche se i ragazzi hanno caratteri diversi e problemi familiari, insieme trovano un rifugio.
Durante il viaggio crescono, si confrontano e imparano a conoscersi davvero. È un tipo di amicizia che spesso si vive solo da ragazzi, intensa e unica.
”Era come se il mondo ci stesse sgridando per la nostra scoperta, ed era
terrificante. Finché non vai al college nessuno ti spiega che attribuire sentimenti umani alla natura si chiama fallacia patetica ed è sbagliato….. ma ho notato che, anche tra gli adulti, soltanto i cretini più totali credono che sia realmente sbagliato.”
Questa citazione fa capire che, come accade anche ai giorni nostri, i ragazzi vogliono essere come gli adulti. L’autore lo mette chiaramente in evidenza, contrapponendo i punti di vista dei ragazzi a quelli degli adulti, e ci tiene a sottolineare che, a volte, sono proprio gli adulti a sbagliare, perché non si lasciano più travolgere da emozioni pure e spontanee come quelle che provano i ragazzi.
Colpisce ad esempio come Teddy, nonostante tutto quello che il padre gli avesse fatto, segnandolo per sempre, vada ancora ancora fiero di lui. Chi è l’adulto? Il padre o il figlio?
“Chris Chambers aveva dodici anni quando mi diceva tutte queste cose. Ma, mentre parlava, il suo viso si accartocciò e si ripiegò in qualcosa di più vecchio, vecchissimo, senza età”.
Chris, migliore amico del protagonista, dimostra una maturità e una sensibilità superiori ai suoi coetanei. Egli ha enormi potenzialità, ma è vittima del pregiudizio del suo contesto sociale, una gabbia che non gli permette di spiccare il volo. Chris pensa che il suo destino sia già scritto, ma nonostante ciò, cerca di sfuggirgli, e sceglie di non rinunciare alla speranza. Chris Chambers è una guida per Gordie, e rappresenta quasi una figura paterna per lui, credendo nelle potenzialità dell’amico più di chiunque altro. La loro amicizia è, inoltre, un legame di reciproca necessità: “Ci aggrappavamo l’uno all’altro in alto mare”, scrive Gordie Lachance, parlando del loro rapporto durante gli anni di liceo.
Gordie ama scrivere, anche se all’inizio nessuno sembra prenderlo sul serio. Scrivere, per lui, è un modo per esprimere quello che prova e per sentirsi meno solo. Anche quando racconta la storia del concorso di torte o le storie di LeDio che scrive per Teddy, emergono la sua passione e la sua creatività. Gordie è Stephen King, un ragazzo come noi.