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Non appena ti immergi nella lettura di questo libro inizi a vedere tutto con gli occhi del protagonista, e ciò è sottolineato dalla continua ripetizione di “sostiene Pereira” per tutto il romanzo.
La storia inizia con un articolo sulla morte, qualcosa con cui Pereira aveva già avuto a che fare. Aveva infatti perso la moglie e inoltre il medico gli ripeteva che se non avesse perso peso la sua salute sarebbe peggiorata, il che lo metteva sotto pressione in un periodo già di per sé pesante da sopportare emotivamente.
Durante tutta la durata della storia si percepisce il lento cambiamento che sta avvenendo nel personaggio, iniziato con l’incontro di Monteiro e Marta, e concluso con la morte, anche se non sua, bensì del giovane, che lo porterà a prendere decisioni pericolose e per nulla scontate .
Possiamo tracciare il percorso dell’evoluzione di Pereira attraverso i suoi articoli: infatti all’inizio lui si dedica alle ricorrenze di morti di autori importanti, poi inizia a tradurre testi di Daudet e Balzac, testi che diventano sempre più patriottici, tramite i quali lui manda come dei “messaggi in bottiglia”, e al culmine c’è il necrologio per Monteiro, in cui descrive dettagliatamente la sua morte, senza filtri e firmando per la prima volta con il suo nome.
Particolarmente importanti per questo suo cammino di maturazione sono state due figure, oltre a quelle di Monteiro e Marta, che sono il dottor Cardoso e, a mio avviso, della signora Delgado. Pereira incontra la donna sul treno di ritorno da una gita alle terme. La signora Delgado è ebrea, ha origini tedesche e se ne sta andando dal suo paese natale a causa del nazismo. L’attenzione di Pereira è attratta dal libro di Thomas Mann che lei sta leggendo e i due iniziano una conversazione che sfocia in argomento politico. Nessuno dei due è felice di ciò che sta accadendo in Europa e allora la signora pronuncia alcune frasi che fanno riflettere a lungo Pereira e che lo porteranno a tradurre i racconti patriottici di Balzac e Daudet : “Beh, disse la signora Delgado, lei è un intellettuale, dica quello che sta succedendo in Europa, esprima il suo libero pensiero, insomma faccia qualcosa. Sostiene Pereira che avrebbe voluto dire molte cose.” Ma “disse solo: farò del mio meglio, signora Delgado, ma non è facile in un paese come questo per una persona come me, sa, io non sono Thomas Mann”.
Il dottor Cardoso, invece, tramite la teoria della confederazione delle anime, ha aiutato a rendere più consapevole Pereira di se stesso e del fatto che la sua vita stesse cambiando. Inoltre Cardoso, grazie ai suoi consigli sulle traduzioni e al suo aiuto per la pubblicazione del necrologio per Monteiro ha spinto molto il protagonista verso il cambiamento decisivo, ovvero le decisioni finali e la partenza per la Francia con uno dei documenti falsi di Rossi.
Questo libro tratta temi molto importanti come per esempio la libertà di parola, la censura, il percorso interiore di un individuo, l’elaborazione del lutto, la salute mentale e fisica e molti altri e credo che questo sia uno di quei volumi che se riletti più volte nell’arco della vita riescono a trasmettere ogni volta sempre più emozioni, pensieri e riflessioni sempre diversi, grazie alla maturità che si acquisisce con il tempo.
Di questa mia prima lettura penso mi resteranno particolarmente impresse queste poche righe, come un monito: “lei ha bisogno di elaborare un lutto, ha bisogno di dire addio alla sua vita passata, ha bisogno di vivere nel presente, un uomo non può vivere come lei, dottor Pereira, pensando solo al passato.”