Il corpo 2025, Laboratorio, Un libro tante scuole

Crescere, un viaggio di sola andata


Maria Vittoria Paccapelo, Vittoria Guerrieri, Chiara Pastore

Liceo scientifico Marconi - Pesaro

Nome Scuola

Liceo scientifico Marconi

Città Scuola

Pesaro

“Il corpo”, titolo tradotto dall’originale “Stand by me”, è un romanzo di formazione scritto dall’americano Stephen King, pubblicato nel 1987 all’interno della raccolta stagioni diverse.
La storia si svolge intorno agli anni ‘60 ed è ambientata nella cittadina di Castle Rock, nel Maine, in America. I protagonisti sono quattro dodicenni, Gordie, Teddy, Chris e Vern, che partono alla ricerca del corpo di un loro coetaneo, mentendo ai loro genitori i quali credono che dormano in tenda.

Non si tratta unicamente di un’avventura ma di un vero e proprio viaggio alla ricerca di se stessi, alla scoperta della propria personalità ed emotività. Esso sancirà il passaggio dall’età adolescenziale a quella adulta. Al ritorno i ragazzi non saranno più gli stessi, come disse lo scrittore Guy de Maupassant:” Il viaggio è una porta attraverso la quale si esce dalla realtà nota e si entra in un’altra realtà inesplorata, che somiglia al sogno.” Numerose volte, durante il viaggio, verità e immaginazione si fondono introducendo il lettore in una realtà ambigua, talvolta inquietante. E’ il caso del sogno di Gordie, narratore e protagonista, nel quale vede suo fratello Denny, morto in un incidente d’auto, vivo e che sembra parlare con lui come se nulla fosse successo. Questa scena rappresenta un punto di svolta nell’evoluzione dell’emotività del narratore. Essa lo renderà consapevole di dover andare avanti nonostante il lutto. La scomparsa del fratello ha evidenziato ancora di più la mancanza di affetto e di attenzioni dei genitori verso Gordie, che è sempre stato messo da parte rispetto al fratello. L’indifferenza dei genitori chiude il ragazzo in una bolla di solitudine che lo fa ripiegare più e più volte nel suo dolore.

Possiamo vedere questo viaggio non solo come la ricerca di qualcosa ma anche come una fuga, dalle famiglie, dalla quotidianità disastrata nella quale vivono i ragazzi e da un destino, che sembra già scritto dalla loro nascita.
Una delle scena che più ci ha colpite è stata la visione del cervo avuta dal narratore durante il viaggio. Animale e ragazzo si guardano intensamente, riempiendo il silenzio che domina la scena. Il cerbiatto interrompe il momento doloroso che stanno affrontando i ragazzi donando pace e tranquillità. Il narratore rimane ipnotizzato da questa visione che durante il viaggio è l’unico evento capace di discostarlo dai suoi pensieri e dalla sua confusione emotiva. Potremmo dire che in realtà il cervo è Gordie stesso, con la sua vulnerabilità e fragilità.
Di fronte a questa storia non si può rimanere impassibili. E’ come se parlasse di ognuno di noi, facendoci immedesimare in almeno uno degli eventi vissuti dai protagonisti. “Il Corpo” parla di perdita e di scoperta, ricordandoci che tutto quello che perdiamo crea spazio per ciò di cui abbiamo realmente bisogno.

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