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Bologna, 27 aprile 2025
Caro Gordie,
ti scrivo perché, dopo aver letto “Il corpo” di Stephen King, mi è venuta voglia di comunicare direttamente con te. La tua storia e quella dei tuoi amici mi ha colpito molto: il viaggio che avete fatto per trovare il corpo di Ray Brower mi ha fatto pensare a quanto possa essere difficile crescere e affrontare cose più grandi di noi. Quello che mi è piaciuto di più è stato il modo di raccontare i sentimenti veri, anche quelli più scomodi come la paura … e il dolore per la perdita di tuo fratello. Mi ha emozionato vedere come, pur essendo solo un ragazzino, sei riuscito a capire tante cose importanti della vita. Una scena che mi è rimasta impressa è stata quando racconti la storia di tuo fratello e di come i tuoi genitori sembrassero non vederti più. Una cosa che mi è piaciuta di meno è che a volte la narrazione si perde un po’ nei ricordi o nei racconti dentro il racconto, come la storia di Lardass Hogan. Anche se erano divertenti, secondo me spezzavano un po’ il ritmo dell’avventura. In generale, comunque, “Il corpo” è un libro che mi ha insegnato tanto. Mi ha fatto riflettere sull’amicizia, sulla crescita e su quanto i momenti passati insieme alle persone giuste possano rimanere dentro di noi per sempre, anche quando si cresce.
Ti ringrazio per avermi fatto vivere questa avventura con te, anche solo leggendola.
Un grande saluto,
Arturo