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“The body” di Stephen King racconta la storia di Gordie Lachance, che da adulto ripensa a un estate particolare della sua infanzia, negli anni 60, a Castle Rock, nel Maine. All’epoca, Gordie aveva dodici anni e trascorreva le giornate con i suoi amici Chris, Teddy e Vern, tra giochi e chiacchiere nella loro casa sull’albero. Un giorno Vern scopre il cadavere di un ragazzo nel bosco vicino alla ferrovia, Ray Brower. I quattro
decidono di partire per trovarlo. Iniziano cosi un viaggio avventuroso e difficile, fatto di tanti pericoli. Alla fine trovano il corpo, ma l’esperienza è ben diversa da come l’avevano immaginata. Quando anche Ace Merril e i suoi teppisti arrivano per prendersi il merito della scoperta, Chris li affronta con una pistola e li mette in fuga. Tuttavia i ragazzi decidono di non raccontare niente a nessuno e fanno una segnalazione anonima, tenendo per sé l’accaduto. Con il passare degli anni, ognuno di loro prende strade diverse e solo Gordie riesce a realizzare il suo sogno di diventare scrittore, portandosi per sempre nel cuore quell’estate.
Leggendo questo libro si notano parecchie digressioni autobiografiche di Gordie Lachance, che tendono a interrompere il flusso della storia principale, rischiando quindi di disorientare il lettore, spezzando soprattutto la tensione narrativa e rendendo la lettura meno scorrevole. Ne è un esempio una delle storie scritte da Gordie adulto, l’episodio della gara di torte, che appare slegato dal filo conduttore e dai temi principali della vicenda.
I quattro protagonisti, Gordie, Chris, Teddy e Vern, sono descritti con caratteristiche abbastanza stereotipate; di conseguenza, la loro struttura psicologica, risulta superficiale e poco approfondita. Per esempio, Vern è un personaggio quasi invisibile e senza un vero processo evolutivo, mentre Teddy e Christ, pur avendo storie personali drammatiche, non sembrano figure complesse e credibili. Anche la maturità emotiva di Gordie e Chris è poco realistica: esprimono riflessioni troppo complesse per la loro giovane età.
Un altro aspetto che rende poco piacevole la lettura del libro è la scarsa naturalezza e spontaneità dei momenti drammatici, che appaiono talvolta forzati ed eccessivi rispetto al tono generale del racconto Per tutte queste ragioni, molti lettori sono rimasti delusi soprattutto perché si aspettavano un racconto horror ricco di tensione e di terrore, tipico dell’autore e non una versione meno riuscita di “IT”